Quest: Priorità

sheet| Età 29 | Tagliagole | Affinità Mutante |
PF 54/54
- Trasporto in [P]: Coltello SXTG
- Alternativa: | Sfilaviscere | Frangishock

Montagna e Abisso, fanno pari. Se mia sorella era sprofondata in un abisso di tristezza per la perdita della troietta di Glitter, io ero sul picco della felicità. Avevo passato il tempo del tragitto infatti, a prendere per il culo COSO in tutti i modi possibili, facendo battute sul braccio mancante e di quanto avrebbe avuto difficoltà a segarsi, da quel giorno in poi. SE avesse avuto poi modo di piazzarsi qualche pezzo di ferro al suo posto, gli avevo profetizzato la scena di lui che si stritolava i coglioncini con la mano di ferro, che non sapeva controllare. Uno spasso.
Vedere quei musi tristi e quei corpi martoriati, a differenza del mio, che era tornato come nuovo, mi faceva sentire ancora di più, il più grosso figlio di puttana del mondo.

E a proposito di pezzi di ferro, quelli che avevamo incontrato, erano davvero MACCHINE DI MORTE. Li invidiavo, li rispettavo ecco. La mia ritirata strategica, mi faceva pensare che ero più bravo con la carne sanguinolenta, che con quei cazzo di vibratori meccanici, pronti a sfondarti il culo a ritmo di bababrumm. Avevo fatto mille domande al nostro meccanico, che fra uno svenimento e l'altro, non mi aveva dato un cazzo di risposta concreta. Vaffanculo coso, ti strapperò anche l'altro e ti userò come cagnolino da svago. Stronzo. era stato il mio ultimo commento.

Al culmine del mio Hype, raggiungemmo di nuovo Mater Fonda. Ero fresco, disintossicato, armato e carico di adrenalina. UNA VITA STUPENDA e il posto adatto per sfogare i miei istinti omicidi, che avevano ripreso a lavorare a pieno regime. Avevo voglia di sangue, dopo tutto quell'olio.
Quando raggiungemmo Cotton, lasciai parlare prima mia sorella. Sia per un discorso pratico, che scenico. Sapevo che doveva dirgliene un paio.

Quando ebbe finito - io mi ero tenuto bello tronfio e in buona salute, dietro di lei - scivolai al suo fianco con un ghigno malefico. MALEVOLO. MORTALE.
Ascoltala bene stronzo.. perchè dovrò prendere un sacco di vite, in cambio di quella del mio compagno.. che poi era una compagna, ma che cazzo me ne fregava? NIENTE. Me ne fottevo di Glitter, ma mi serviva un caprio espiatorio. Una motivazione che fosse apparsa veritiera e fondata, per inculcare ancora di più il terrore in chi avevo davanti, sapendo che cercavo vendetta per un amico..a.. morta.
Ratti. Cani. Cazzoni. Non me frega un cazzo dei vostri discorsi e di cosa cazzo dovete fare. Io vi sgozzo tutti quanti se mi rompete il cazzo. E il primo, che ammazzerò, e senza bisogno di motivazioni ulteriori, è quel coglione di serpenteinculo. Oh, si, si.. gli strapperò i coglioni e da lì gli afferrerò le viscere.. farà male. Sarà lunga la cosa.. Ora, rispondi fiammella.. sinceramente.. che come vedi, a me le Biomacchine hanno fatto solo una grandissima motopompa.. voi che potete farmi? Dicci tutto. Subito. lasciai intendere a tutti che avrei fatto l'ennesima strage. Che non stavo dicendo bugie - ero sincero del resto - e che avrei mietuto vittime DA LI', fino al buco del culo di Mater Fonda, prima di soccombere.

Si, ero sopravvissuto all'esercito di Terminators, quelli non mi facevano paura manco per il cazzo.
E vaffanculo.
Che ci stava sempre bene.

Link Scheda | Età: 18 | Maestria:Cercatore,Riparatore | Dono:Campo Magnetico Respingente | Razza:Blindfinger | PF 23/43 | Strategia:44

Seguendo le indicazioni di un povero scemo che probabilmente non sapeva neanche dove portassero, arriviamo a un polo di acciaierie. Ma non stiamo a piano terra. Scendiamo.
In un labirinto buio e vagamente inquentante dove con gli occhiali da sole non vedi niente ma anche togliendoli la situazione non mi migliora molto. Strascicando la carne trita che mi penzola dalla coscia sinistra non posso far altro che pensare a come Crank faccia schifo in anatomia e a fare battute. Contemporaneamente. Ma questo pensiero dura poco, annegato com'è nel dolore. Proseguendo il suono di macchine e martelli meccanici si affievolisce, mentre arriviamo in uno slargo. Qui ci fermiamo quando DUE. CAZZO. DI. FARI. mi obliterano gli occhi. "AAAARGH! CAZZO! MA CHE...! PORCA PUTTANA TUMEFATTA! POTEVATE AVVISARE!"
Fondamentalmente non capisco più una sega, mentre cerco frenticamente gli occhialini che avevo spostato sulla testa, per proteggere i miei poveri globi oculari.

Recupero la conversazione solo dopo, quando del metallo rotola per terra e Glitt parla della trappola delle biomacchine. Ancora non riesco a distinguere bene le sagome ma almeno capisco cosa dicono.

Intanto Jass, unico essere vivente che si preoccupa del fatto che CAZZO NON HO UNA GAMBA propone un interessante scambio meccanico. Ammetto che mi sono sempre state sul culo queste appendici organiche e l'idea di un bel impianto magari con qualche miglioria non mi dispiace.

"Il dottore non ha torto. Ormai la gamba può solo essere sostituita. E un meccanico meccanico è qualcosa che non tutti possono vantare tra le proprie fila."

Aggiungo rincarando la dose del doc.

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Sorrisi apertamente. Spalancai la tagliola, fissando gli occhi in quelli di Cotton.
Oh si.. e non sarà il solo. dissi riguardo al suo ultimo commento. Non era una minaccia diretta, ma molto velata. Volevo che fosse chiaro che avrei ucciso TUTTI coloro che avevo incontrato a Mater Fonda, oramai per partito preso. Così, perchè mi avevano SCASSATO IL CAZZO adeguatamente.

Scivolai di lato da mia sorella, redarguendola per il suolito atteggiamento.. del cazzo. Il solito buonismo arrendevole, che la portava a ficcarla sempre nei cazzi. E spesso, c'ero pure io a fare da bersaglio per le sondine anali.
Devi smetterla di credere a tutti sorellina.. un giorno la dea bendata ti si inculerà e saprai che sarà stata solo tutta colpa tua. UMpf! sbuffai irritato, spostandole i capelli. Mi voltai verso il gruppo, ricordando a tutti che
E il SERPENTE di merda E' MIO. Dovrà soffrire molto, prima di morire. Sia chiaro.

Poi passai accanto ad AmbiguoMan e COSO
Si dai, mettigli del ferro addosso, così magari diventa finalmente cazzuta, questa specie di ameba succhiacazzi.. e se muore sotto i ferri.. bhè.. il mio ghigno e le mie prese per il culo, saranno le ultime cose che sentirà.. Dai, non vedo l'ora.. dissi con aria terrificante, sfoderando lo sfila viscere
dai, ti dò una mano anche io Ambiguoman.. finii, dando una leccatina alle punte taglienti che aprirono una piccola ferita su di essa e che si rimarginò subito dopo..

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Cerco di ignorare il dolore alla gamba che Jass cerca di riportare in condizioni accettabili (senza risultati troppo gradevoli all'occhio purtroppo) aggrappandomi con l'attenzione a qualunque cosa diversa dalla suturazione in corso. Il dialogo con Cage è un valido candidato. "Eheheheh, impianto... ferrato... carne e ossa... ahah" rido con aria stupida. Poi tornando serio " Scherzi a parte, con abbastanza anestetici e antidolorifici potrei essere io quel meccanico, se non ne avete nessuno. Altrimenti me ne vado volentieri a nanna fino a intervento terminato"

Stranamente riesco a trovare del divertente anche nelle minacce del pagliaccio della morte, col suo fondotinta non tinta e la sua lingua dello stesso rosso del buffo naso.
"Beh sembra che in entrambi i casi avremo qualcuno soddisfatto..."
Non riesco però a fermare il brivido di timore che mi fulmina dalla nuca al piede (quello sano) alla minaccia di Crank.
Tornando alla gamba...
Piuttosto che degli straccetti di Staver la mia gamba adesso sembra un'anguria esplosa che viene ricucita insieme con delle spille da balia. Un risultato non troppo gradevole come dicevo.

Yeouch.

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Arriviamo nell’ambulatorio. Tutto tranne che igienico: buio, disordinato, ingombro e sopratutto senza personale. Mi mettono su una superficie orizzontale non troppo ben qualificata, mi buttano in corpo qualche anestetico e intanto arriva l’impianto. Una splendida gamba in Alyata, luccicante e solida ma sporca di un sangue non troppo fresco. Osservo l’intervento con attenzione, d’altronde sarò io a dover fare manutenzione per il mio nuovo arto. Rimango affascinato dalla splendida fusione tra carne e materia inanimata che Jass è in grado di operare, e una volta terminato il tutto sono di nuovo in grado di stare in piedi. E’ strano da dire ma mi fa male l’osso della coscia. Che strano posto. Però mi dicono che passerà tra qualche ora. Buono così.

Fresco di operazione, ancora leggermente intorpidito dagli anestetici, mi avvio con gli altri negli scuri tunnel, verso il meeting con la viperah.
Attraversiamo gole di acciaio e cemento, l’aria stantia, umida, terrosa. Fioche luci rosse illuminano ogni tanto il nostro percorso, finchè non arriviamo da un tipo che sembra uscito da strani ruoli sadomaso, con pelle attillata e maschere ingombranti.
Il serpentino individuo parla di svariati esplosivi che farebbero crollare un buon pezzo di città sui nostri crani, se mai dovesse perdere la presa sul telecomando che tiene in mano. Perché lui vuole parlare “come uomini e non come bestie”. Ridacchio alla sua affermazione, non riesco a trattenermi!
Fa ridere per due motivi:
il primo è che lui è più bestia che uomo, con tutte quelle scaglie e quella orribile lingua biforcuta.
Il secondo è che davanti a sè non ha nemmeno uomini. Ha bestie e dei. Dei e bestie. Creature in grado di manipolare la realtà e altre che la realtà la dominano con la forza e il terrore.

Smetto di sorridere quando afferma di averci MANDATO A MORIRE in quel buco di culo abbandonato con le biomacchine. Sono arrabbiato. Offeso, quasi. Parla di affari rispettabili e ti incula col sabbione. Già devo guardarmi le spalle da Crank. Mi spiace ma un “alleato” così non voglio rischiare di averlo. E se conosco Crank e Swan da quel che abbiamo passato e qualcuno morirà qui non sarà Cotton.
E quando l’unica rossa rimasta alza la pistola verso il giovane vecchio so che ci sarà uno dei suoi colpi di scena, ma quel tasto deve rimanere premuto. Nulla è più veloce di un proiettile, tranne il pensiero. E il mio è potente. Devo solo riuscire a usarlo. E questa volta BENE.

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Cominciai a ghignare di ESTREMA SODDISFAZIONE. E lo feci persino prima che mia sorella avesse puntato la pistola alla tempia di quel coglione di Cotton. Ridevo per un semplice motivo: avrei ucciso Cotton per molto meno, persino gratis, se me lo avesse chiesto. Invece, quel merdocoglione di un serpentello di sto cazzo, si era inventato tutta quella pantomima stupida per farmelo ammazzare.

Avessi avuto il tempo, avrei sgozzato Cotton all'istante, poi avrei preso la mano di quel serpente di merda, l'avrei mozzata tenendo il "detonatore" di sta minchia con l'altra mano e glieli avrei ficcati tutti su per il culo a scaglie. Ero proprio curioso di vedere se aveva il cazzo nel frangente, per poterglielo poi ficcare invece in bocca. Su e giù, trallalero, VAFFANCULO.

Ma non ci fu. Quando la pistola di Swan salì alla tempia del bruciatello, mi sentii offeso. Ero io il MATADOR, non lei. C'era qualcosa che non andava. Non era da lei. Non era da.. tutto rallentò. Era chiaro, avrebbe sparato al serpente. Conoscevo mia sorella ma non pensavo fosse così folle..

...Però, del resto, ci stava dentro CAZZO merda: era un rischione enorme. Il più grosso - forse - mai vissuto prima e.. era da lei.. voler mettere quella posta in tavola. Bluffare. Tirare fuori la colt da sotto il tavolo e far partire la rissa. RIEN VA PLUS!

A quel punto, se ero presente, entravo sempre in gioco io.. Che se stavo ad aspettare COSO di merda e il frociambiguo rattoppatore, stavo bello che stecchito... Quindi agii. Fu un attimo.

Tutta quella situazione mi fece rizzare il cazzo all'istante e come lui, come un missile, reagii. Non le diedi nemmeno il tempo di sfilare la pistola dalla tempia di rossiccio, che ero già partito..

Uno scatto silenzioso e letale.

Vieni serpentello, che te taglio l'uccello e con te ci faccio un cappello... pensai, sviolinando il mio SXTG...