[QUEST] Legge del Mercato

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    La Legge del Mercato
    Pg coinvolti: Nikolaus (Rain), Zebadiah Norvin (Zarko Krift), Aaron Blackburn (E.Nigma)


    Offshore_Platform_Ultimate



    Un assiduo vociare vi raggiunge fin nel sottocoperta, finendo per svegliarvi dal torpore della notte.
    La bagnarola ondeggia ritmicamente allo sciabordio agitato dell'Orbo Pacific, segno che là fuori il mare si sta ingrossando.
    E questo è un male quando ci si trova in mezzo pacifico, lo sapete bene, perchè l'Orbo chiama sangue!

    Qualcuno apre la porta che collega il ponte al vano sottocoperta, una folata di vento freddo, insieme a qualche spruzzo di acqua trasportata dallo stesso, s’insinua là sotto come un serpente, finendo di farvi da "sveglia".
    Hoytt, il quartiermastro, scende la scala con il passo zoppicante, trascinandosi dietro il resto di una terza appendice troppo cresciuta - e morta troppo presto - che fa da orpello di carne alla sua goffa figura.
    Il lento mutante vi sorride, mettendo in mostra una fila di denti sgangherati, anneriti e marcescenti.
    «Ben svegliati dolcezze! L'Orbo ha fame!» annuncia, facendo seguire una roca risatina.
    «Per vostra fortuna --- beh, forse un po' di tutti! --- siamo arrivati a Sludge Siren!»

    «Adesso basta con le cazzate, raccogliete le vostre cose, brutti pulciosi e muovetevi a scendere!
    Non voglio restare in balia dell'Orbo un minuto di più! Non con questo con mare, Aye - oh sssì!»
    sibila.
    Cinque minuti dopo, con vostro grande sollievo, vi trovate a risalire una lunga scala in ferro rugginosa, stinto e scivolosa che, dalla cima del piano più basso della piattaforma, si snoda giù fino all'altezza del punto di attracco.
    Una volta in cima, la vostra testa vi suggerisce un “alleluja” per esser riusciti finalmente a toccare di nuovo terraferma ed esservi tolti dalla furia dell’Orbo in tempo.
    Ad attendervi ci sono ben cinque uomini delle Teste Nere: brutti, sporchi e con la pelata coperta da una scura patina oleosa (il loro “marchio” di appartenenza).
    Indossano dei trench anti-vento, aperti sul davanti, che lasciano intravedere pesanti corpetti al di sotto di questi.
    Inoltre, gli stronzi, sono armati fino ai denti.
    Non sorridono. Non vi degnano di un saluto.
    Non un cazzo di cenno... almeno finché non arriva Hoytt a chiudere la fila.
    Finalmente i cinque pezzi di merda fanno un cenno di saluto --- no, non a voi, ma ad Hoytt.

    «Di qua. Soup vi sta aspettando...» dice uno, forse il capetto del gruppo.
    Gli altri si fanno un cenno e vi affiancano, chiudendovi ai lati e con un secondo cenno vi fanno capire che dovete muovervi, seguendoli senza fiatare.
    Mentre procedete in fila indiana, scortati dalle Teste Nere, Hoytt e il capetto dei cinque stronzi si scambiano due parole.
    «Siete in ritardo! Vi aspettavamo tre ore fa...»
    «No cazzo, dico io: ma avete visto il cazzo di Orbo?» replica Hoytt alludendo al mare mosso.
    I vostri occhi tornano a guardare giù verso l'oceano, quando Hoytt lo tira in mezzo, ed un lungo brivido freddo vi percorre la schiena dal basso all'alto fino ad arrivare a formicolarvi la nuca.
    Un lampo illumina il mare e al di sotto della superficie delle onde spumose vi sembra di notare una lunga informe massa tentacolare.
    Ma è solo un attimo, poi l'onda s'infrange e tutto ciò che credevate di aver visto si va a frammentare insieme agli spruzzi.
    Forse era solo soggezione, vi dite, deve esserlo!

    «Cazzi tuoi! Sei tu il marinaio, bambolotto...» riprende il capetto.
    «Ehi! Ma cos'è tutta ‘sta scortesia? Non un "Ciao amico! Anche io sono contento di rivederti...come stai? Io bene e tu?"»
    Hoytt solleva le spalle, sconsolato e scuote la testa evidenziando una smorfia.
    «Stai zitto, pagliaccio!» lo zittisce il capo delle guardie.
    «Ma... bah! Ma che… stronzi!» replica di nuovo Hoytt.
    Poi, stizzito, si chiude in un silenzio e rinuncia ad instaurare una conversazione civile (più o meno).

    Finite quindi per farvi altri due piani di su e giù in silenzio prima di arrivare nell'edificio che ospita Soup, il capo di quella piattaforma.
    Gli uomini armati vi precedono e una volta aperta la porta vi invitano ad entrare.

    L'ambiente si presenta come una grossa sala, ricolma di sedie e tavoli sgangherati, dal soffitto molto alto e costeggiata da un ballatoio circolare su cui sono affacciati una ventina di persone, tra uomini, donne e alcuni marmocchi.
    Vi guardano, curiosi.
    Anche Hoytt sembra sorpreso.
    Al centro c'è Soup, seduto a gambe larghe su di un tavolo e circondato da alcune delle sue troie armate.

    «Oh! Eccovi, finalmente!» sorride.
    «Avete fatto un buon viaggio?»

    «Salve! Sì beh, non ---» Hoytt non riesce a finire la frase che viene subito interrotto, insieme al suo sorrisetto sgangherato.
    «Sta' zitto Hoytt! Sto parlando con loro!» dice Soup, rivolgendo la sua attenzione su di voi...
     
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    Zebadiah "The oldman undead" Norvin

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    Il risveglio più brutto? Una folata improvvisa di vento freddo e dell'acqua gelida. La combo perfetta per farti venire qualche malanno nel cazzo.
    Cazzo! Ma che?! Ancora intontito si guarda intorno. Poi ricorda di essere cieco. Allora raddrizza le orecchie e sente dei goffi passi, proprio simili ai suoi. Uno zoppo dunque. Per forza il quartiermastro dev'essere. Sta scendendo dal ponte.
    Stupido zoppo del cavolo! Vuoi farci venire un'accidente?! Mi vuoi forse morto? Devi aprirla piano piano quella cosa. Sennò ci becchiamo un colpo d'aria! Mi sembrava d'avertelo detto prima di coricarmi.
    Dopo qualche parolina scambiata con Hoytt, il vecchio Zeb prepara le sue poche cose e mette fretta ad Aaron.
    Hey fannullone. Muoviti, siamo arrivati. Sale poi sul ponte, aiutandosi con un bastone da passeggio. Qui aspetta Aaron per farsi dire da che lato girare per andare verso la terra ferma. Così si dirige al lato opposto. Si ferma dove la paratia è più bassa e con tranquillità comincia a svuotare la sua vescica in mare.
    Una volta giù da quell'inferno traballante, il gruppo si ferma. Perché si ferma? Quello zoppo zoticone di un quartiermastro non è ancora sceso.
    Allora barcarolo. Non abbiamo tutto questo tempo.
    Giunto anche lui, questi Testa di Catrame cominciano a "parlare". Li seguono per un po' fino a raggiungere una piattaforma, capitanata da un certo...
    I nostri saluti Signor Minestra. Se permette, trovo il suo nome alquanto bizzarro? Perché proprio Minestra? Non era meglio Burro di Arachidi? Forse le piaceva di più la minestra di sua madre? Dice Zeb, avanzando qualche passo.
    Tornando alla sua domanda. Il viaggio non era certo dei migliori. Il servizio era scadente direi. Ma non posso lamentarmi. Questi sono gli standard ai tempi di oggi. Tempi piuttosto bui e freddi. Soprattutto bui per me. Non so se intende.
    Pessima battuta. Sorriso stampato in viso. Tre denti mancanti. Rughe che si notano di più con il suo parlare. E quella pelata tatuata, orrenda.
    Ai giorni d'oggi non c'è più rispetto per nessuno. Questo mondo è selvaggio come non mai. Forse anche più selvaggio dell'era dei dinosauri. Sa cosa sono i dinosauri? No? Beh nemmeno io. Stavo ascoltando una audio-lezione del vecchio mondo a riguardo.
    Ma un imbecille me la fece cadere giù da un dirupo.
    Ma non sto qui a raccontarle le mie storie. Lei è un uomo d'affari e non avrà di certo del tempo da perdere con un vecchio. Ah!

    Finalmente se l'è ricordato. Avanza la mano sinistra, all'uomo. Ops. Mano sbagliata eheh.
    Era quella monca. Tende l'altra, mantenendo il bastone da passeggio sotto braccio.
    Ma che sbadato, non mi ero ancora presentato. Norvin. Zebadiah Norvin. E lasci perdere i nomignoli che mi hanno affibbiato. Tutta invidia dico io. Vorrebbero arrivarci alla mia età. Con un passo indietro chiama all'appello il suo amico.
    Avanti Aaron. Non fare il timido. Di qualcosa anche tu.... Ah già. Non puoi parlare. Aaron Blackburn, il mio braccio destro. O la mia mano sinistra, dipende dai punti di vista.
    Qualsiasi cosa voglia dire Aaron, la riferisco in modo breve.

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    Edited by Zarko Krift - 4/12/2017, 20:29
     
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    Aaron Blackburn

    Link Scheda | Età: 38| Maestria: Demolitore | Dono: Occhi del Serpente | Razza: Umano | PF 51/51 | Strategia: 42
    I risvegli non erano mai stati il massimo per me, specie su di una barca dopo un viaggio di giorni finalmente giunto al termine.
    Ecco una folata gelida accompagnata dai passi zoppicanti del quartiermastro, pure Zebadiah era stato svegliato dal gelo, e come al suo solito stava inondando di parole chiunque capitava a tiro della sua voce. Grugnii snervato voltandomi dall'altra parte per fingere di stare ancora dormendo, ma prima che potessi richiudere gli occhi il vecchio, che ormai mi conosceva troppo bene, aveva già iniziato a mettermi fretta intimandomi di raccogliere la mia roba velocemente, che rottura di coglioni.
    Mi preparai con estrema calma, tanto il quartiermastro arrivava sempre in ritardo, e di fatti raggiunsi Zeb in contemporanea a Hoytt, che inizió a scortarci verso un tale di nome Soup, certo che era un nome strano... "Questi son proprio degli amiconi, eh? dissi a Zeb mentre gli impedendivo per poco di scontrarsi contro una delle teste calve che ci avevano circondato. I lampi in lontananza mi fecero sentire sollevato di esser finalmente giunto a terra.
    Sarei stato più sollevato se ci fossero state meno scale, ma almeno non rischiavo di finire fulminato.
    Finalmente giungemmo alla piattaforma, mi aggiustai il cappello sorpreso osservando tutta la gente che si trovava nella stanza "E che sarebbe questo, un corteo? " commentai a Zeb sapendo che probabilmente non ci avrebbe fatto caso, preso com'era a presentarsi e raccontare la storia della sua vita, ma poco dopo mi tirò in ballo, sbuffai salutando i presenti con un cenno del capo "Il viaggio è stato decente, non faccia troppo caso alle parole del vecchio, l'età a volte gli fa sparare stronzate." no, probabilmente non avrebbe tradotto la seconda parte, ma tanto valeva provare prima che ci inimicassimo l'intera comunità in pochi minuti.


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  4. Rain*
     
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    Nikolaus

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    Si era svegliato insieme al rollio della nave. Il respiro affannoso, le membra scosse dai tremiti. La nuca e la schiena madidi di sudore appiccicoso.
    L’orbo – come lo chiamava Hoytt, il vecchio bucaniere della bagnarola – sembrava non essere troppo contento.
    Poteva passare per paranoico, magari anche in preda alle allucinazioni, ma c’era una verità terrificante di cui nessuno pareva rendersi conto: erano in una cassa da morto galleggiante.
    Non gli piaceva.
    Non gli piaceva per niente.
    Poteva accettare di morire in un mucchio di modi diversi, squartato, impiccato, schiacciato, ma una morte per annegamento no. Quella se la sarebbe risparmiata volentieri. Invece era senza soldi e quel lavoro in mezzo a tonnellate di acqua incazzata gli serviva.
    Quando finalmente Hoytt li chiamò allegro come un fringuello, Nik si precipitò su per gli stretti gradini di legno fino a poppa, senza preoccuparsi di conservare anche un solo briciolo di dignità.
    Una volta all’aperto inspirò profondamente ad occhi chiusi. L’aria gelida lo fece rabbrividire piacevolmente ricordandogli le temperature di casa.
    Forse c’entrava il fatto che non aveva mai davvero staccato i piedi da terra in vita sua, eppure il vecchio cieco e il muto ombroso che si era ritrovato come compagni non sembravano dei tipi navigati ed erano ugualmente piuttosto tranquilli.
    Non che avesse passato tutto questo tempo ad osservarli, per lo più era stato per fatti suoi, troppo occupato a non vomitare l'intestino. Però di certo il vecchio era abbastanza sereno da non farsi problemi a pisciare in mezzo al mare. Probabilmente il trucco era nel fatto che non potesse darsi un’occhiata in torno.
    Non credeva sarebbe arrivato ad invidiare un cieco.
    Quando mise piede sulla scalinata della piattaforma si sorprese a pensare che quel saliscendi fosse una benedizione, per quanto irritante. La struttura della trivellatrice sembrava molto più solida della tinozza di Hoytt.
    Gli ci volle poco perché l’effetto “terra ferma” dell’acciaio e del cemento lo riportasse in sé. Nik ebbe persino abbastanza spirito da rispondere con uno sguardo cagnesco al silenzio ostile delle guardie.
    Probabilmente di mezzo c’era la solita vecchia storia del “sono qui per rubarci il lavoro”.
    Diamine, che se lo facessero da soli se c’avevano tutta questa stizza a tenerli tra i piedi. Di certo a lui non andava a genio che gli stessero così attaccati.
    Continuò a lanciare occhiatacce ad un tipo particolarmente brutto che aveva insultato Hoytt. Quell’uomo poteva pure essere un dannato stramboide, ma lo aveva portato fin lì vivo e coi polmoni tutti interi, aveva decisamente guadagnato il suo rispetto.
    Quando si decisero a portarli davanti al capo anche quello si dimostrò essere una sonora testa di cazzo. Perché diamine ce l’avevano tutti con Hoytt? Cazzo se gli facevano girare le palle magari poi non li riaccompagnava indietro.
    La giornata era iniziata male e non si prospettava una schiarita all’orizzonte. Le sferzate che si abbattevano rabbiosamente contro la trivellatrice gli parvero in fin dei conti appropriate al tema di quella giornata.
    Le cose migliorarono quando il vecchio cieco attaccò a parlare. Chiacchiere senza senso, non si aspettava niente di diverso, eppure c’era nel complesso un non so che di comico.
    Non si arrischiò in una vera e propria risata, i muscoli della sua faccia non ne erano più abituati, ma le sue labbra si piegarono in una sorta di sorriso sbilenco.
    ”Credo che fossero dei rettili giganti”, azzardò sporgendosi oltre la falce del muto, che a giudicare dal vestiario da becchino e l’espressione pallida doveva essere un tipo amichevole anche se di poche parole.
    ”I dinosauri intendo. Ho letto qualche libro di creature del vecchio mondo. Pare che fossero dei grossi rettili, un po’ come dei Luredom però senza la storia delle scorie radioattive. Insomma non cagavano uranio, ma gli esseri umani se li mangiavano ugualmente”
    Non che fosse una cosa essenziale. In mezzo al mare non c’erano Luredom, né tanto meno dinosauri. Che gli venisse un colpo, forse non c’erano creature di nessun tipo, se non con le pinne e quelle gli piacevano solamente infilzate sopra un bel fuocherello.
    Alla fine si rivolse anche al capitano. Per quanto d'istinto gli stesse sul culo era pur sempre l’uomo che lo avrebbe pagato. Cercò di recuperare un po’ di contegno dopo il momento didattico sui dinosauri gonfiando il petto e raschiandosi la gola con un paio di sommessi colpetti di tosse.
    ”In ogni caso io sono Nik. Non ho nessuna menomazione particolare. Spero non sia uno dei requisiti di assunzione”.
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    Nella sala c'è un grande silenzio.
    O meglio, c'era prima dell'ingresso di Zebediah.
    Fortuna che il suo chiacchierare a ruota libera viene preso con simpatia.
    Vale anche per Soup che nel frattempo continua a fissarvi con un sorriso a metà tra il divertito ed il sorpreso.

    Poi scoppia a ridere e la sua gente lo imita.
    «Cazzo ragazzi, siete forti: Signor Minestra... mi piacciono queste battute del cazzo! O forse mi piace la gente che non te le manda a dire dietro! »
    Scrolla le spalle continuando a ridacchiare dei vostri "appellativi".

    «Comunque... io non vedo Signori qui, ma solo canaglie! » aggiunge e con un plateale gesto della mano indica il pulpito di gente.
    E non stava mentendo.
    «Mi piace questo tuo modo di fare, vecchio! »

    Il divertimento del pubblico cessa quando Soup torna ad essere concentrato, smettendo di divagare.
    «Allora, veniamo agli affari, che dite?
    Come forse vi è già stato spiegato a Mater Fonda, qualcuno mi ha pestato i piedi!
    Fino a poco tempo fa l'esclusiva vendita del protolio nell'Orbo era mia e solamente mia, giusto?
    Lo dice la parola: e-sclu-si-va. Cioè mia e mia soltanto.
    Già... evidentemente non è più così: sono venuto a sapere che uno dei figli della Marina Cittadina, durante un suo... naufragare, si è imbattuto in un vecchio relitto di una piattaforma di estrazione, roba vecchia quanto il Vecchio Mondo, e che tutti pensavano fosse roba andata! Storia passata, uhn?
    Eppure quel pezzo di merda l'ha rimessa in sesto con l'aiuto dei suoi uomini e adesso mi fa la cazzo di concorrenza!
    Capite? La concorrenza! A me! »


    Soup sbatté un pugno su di un mobiletto di acciaio lì nei pressi, tanto per scaricare un attacco di rabbia improvvisa.

    «Quello che voglio da voi è che andiate là e mettiate un grosso cazzo di punto fiammeggiante su quel posto di merda! »
    Fece una pausa, lasciandovi il tempio di assimilare.
    «Ma sarà necessario che vi fingiate clienti, altrimenti non riuscirete mai ad avvicinarvi al perimetro... »

    Edited by ShittyParty - 7/12/2017, 10:10
     
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  6. Rain*
     
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    Nikolaus

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    Soup doveva essere il tipico appaltatore tutto profitti e niente anima dietro la sua facciata da bravo uomo d'affari. Insomma, cercava di passare per uno ragionevole, uno che prende atto della concorrenza e si adopera per impedire che i profitti calino sotto i livelli minimi d'interesse. Doveva pur sempre portare avanti la baracca, giusto? Giusto. Peccato che la sua idea di mercato competitivo comprendesse un "cazzo di punto fiammeggiante su quel posto di merda". Poteva essere d'accordo sul fatto che la trivellatrice abortita dal vecchio mondo fosse un posto di merda, ma aveva qualche problemino con la questione "punto fiammeggiante"."Giusto per evitare fraintendimenti, boss" esordì dopo qualche secondo di silenzio, durante il quale aveva lanciato un'occhiata al vecchio e al becchino. "Lei vuole più un fuoco di avvertimento, insomma uccidiamo qualcuno, facciamo bruciare qualcosa, o piuttostoun omicidio di massa, della serie facciamo saltare in aria la piattaforma insieme ai bastardi?"
    Gli passò davanti agli occhi il magazzino di Rysa andato a fuoco e gli stronzi che l'avevano appiccato. Se avesse accettato il lavoro sarebbe diventato come loro? Si sorprese a rendersi conto di pretendere di definire una sorta di morale quando lui per primo aveva sgozzato diversi di quei pezzi di merda con la facilità con cui avrebbe macellato maiali in un mattatoio.
    I soldi gli servivano, fine della storia. Se quel lavoro non lo avesse fatto lui un altro squattrinato senza scrupoli ci avrebbe guadagnato al suo posto. In più era quasi certo che tirarsi indietro non fosse più un opzione praticabile. "Perchè l'oplata... come dire..." sollevò il pollice e l'indice strofinandone i polpastrelli in rapidi movimenti circolari, il simbolo universale per "il cash potrebbe subire un'inflazione notevole. In più ci serviranno i mezzi, non so se mi spiego: trasporto, magari detonatore a distanza, giusto per essere sicuri di tornare qui senza rimanere arrostiti. Ponimat'?".
    Forse stava alzando un po' il tiro, ma se aveva imparato una cosa nell'Est erano le regole base delle trattative: alza sempre la posta. Al massimo li avrebbe mandati dal suo concorrente a calci in culo e con una bella tanica di benzina. Sempre meglio di niente.
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    Zebadiah "The oldman undead" Norvin

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    La minestra ha parlato. Sembra apprezzare la battuta, o comunque ha reagito bene. Ma meglio non cuocerla di più. Altrimenti scotterebbe troppo e sarebbe immangiabile. Beh ora ho capito con che tipo di uomo ho a che fare. E le sue successive parole non fanno che confermare. Il giovane qui dietro invece. Quello che ha viaggiato con noi. Si vede..beh.. si capisce che ne ha passate troppo poche. Io ho giocato con la Minestra per capire la sua mente. Ma questo qui ha spostato la pentola per giocare col fuoco.
    Non per qualcosa giovincello, ma non credo che il Signore...emh... la canagna Minestra sia così stupido da lasciare le cose al caso. Sono sicuro ci fornisca un'imbarcazione di qualche tipo. Lo vedo un uo... Mi è parso sia un uomo preparato. Avrà già pensato a come farci arrivare lì. E comunque non credo che il fuoco di avvertimento sia azzeccato per "eliminare la concorrenza", non credi?
    Speriamo non venga smentito. So che è un classico stronzo che pensa solo al denaro ma.. cavolo un minimo preparazione l'avrà fatta,
    no?

    Tranquillo amico, ci pensiamo noi a far fuori la concorrenza. Conclude preparando e accendendo la pipa.
    Il fiammifero utilizzato lo ripone al contrario nella scatola di fiammiferi.
    "Fannullone. In quanti sono e che armi hanno? Età media?" Chiede ad Aaron tramite il morse.
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    Al ragazzo piaceva fare lo spiritoso, come se non mi bastasse il Vecchio, scrollai le spalle innervosito e tornai ad ascoltare Soup che almeno stava parlando di lavoro.
    Concorrenza, di questo si trattava, l'ennesimo scornarsi tra due ricchi che volevano diventare più ricchi. Ma in fondo che mi importava? Finché uno dei due mi pagava potevano fare quel che gli pareva del loro odio e del loro protolio.
    Iniziai a grattarmi la guancia scarna scocciato, certo che però navigare ancora era una vera rottura di coglioni. Potevo sempre tornarmene a dormire nella stiva fingendo di non esistere... Lanciai un'occhiata al Vecchio che pareva interessato più che mai al lavoro, no, dormire a quanto pare non era un'opzione.
    Sospirai sconfitto dai miei stessi pensieri, ormai ero arrivato fin lì, tanto valeva restare per vedere come andava a finire... Certo che quel ragazzo adorava davvero dar aria alla bocca, sto tizio ci aveva chiamato fin qui e pensava davvero che non ci avrebbe fornito i mezzi per fare il lavoro? Sarebbe stato idiota a non farlo, e a quel punto avrei potuto riconsiderare l'offerta, che al Vecchio piacesse o meno.
    Proprio mentre pensavo questo Zeb mi richiamò all'attenzione, sogghignai leggermente, parlava talmente tanto che ogni tanto mi scordavo fosse cieco "Saranno una ventina qua, al piano terra una decina, sia donne che uomini, tutti abbastanza giovani e perfino qualche bambino..." ci pensai su un attimo "Sono tutti armati, pesantemente anche... stai progettando qualcosa di cui devo preoccuparmi?" torno a guardarlo per vedere la sua reazione.

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    «Uhm, questione interessante...» disse, riallacciandosi al discorso di Nikolaus.
    «E' vero che quanto dico "grosso punto fiammeggiante" intendo un bel big-bada-bum! ma è anche vero che andate lì e spianate tutto al suolo poi non resterà nessuno a testimonianza del fatto, ovvero che "non puoi fregare le Teste Nere"...»
    Ovazione dal pulpito e qualche parola di assenso tra le fila degli uomini di Soup.
    Lui sorrise e riprese.
    «Facciamo così: l'obiettivo principale e far saltare quella cazzo di piattaforma di merda! Ma, se ci riuscite, portatemi Ned, il capo di quella merda, vivo... e vi darò un extra!»

    Punto e a capo.
    Soup fece una pausa nella quale si soffermò a squadrare Zebediah.
    «Di' un po', vecchio: sei sicuro di farcela a tenere in mano una pistola senza farti venire un infarto?»
    La sua gente rise.
    «Se crepi, cazzi tuoi! Nessun rimborso post mortem!»

    «Per quanto riguarda gli esplosivi... vi fornirò io la roba giusta!»
    Uno schiocco di dita ed uno dei suoi uomini si avvicinò, portando uno zaino.
    All'interno c'erano almeno cinque pacchi di esplosivo con tanto di timer già impostato.
    «Cinque pacchettini regalo! Uno per colonna portante della piattaforma che sorregge la trivella ed il quinto per il serbatoio! Attivate il timer con il pulsante rosso: 2 minuti e Boom!»
    Qualcuno sugli spalti applaudì.

    «Ora, torniamo alla questione "mezzo di trasporto"!»
    Soup rivolse il suo sguardo subdolo su Hoytt.
    «Hoytt, sei accusato di aver acquistato Protolio dalla concorrenza!»
    Hoytt spalancò gli occhi, incredulo.
    «M-ma...cos-cosa? I-io... ?» balbettò quest'ultimo, sbigottito dinanzi all'accusa -totalmente inaspettata- di Soup Koutt.
    Soup lo scimmiottò, imitandone la parlate balbuziente.
    «Andiamo Hoytt! Mi credi tanto stupido? So che settimana scorsa hai fatto una spedizione verso i confini! E non sei passato da qui per fare rifornimento... e neanche i miei cugini dicono di averti visto sulle altre nostre proprietà! Quindi...»
    «Aspetta! Aspetta! Andiamo Soup, lo sai che... ero a secco! Rischiavo di rimanere a largo troppo a lungo e l'Orbo...» Hoytt cercò di rispondere alle accuse come poté, sfoderando l'arma della verità piuttosto che smentire, appellandosi poi alla misericordia del capo delle Teste nere.
    Koutt sorrise malignamente.
    «Ma certo! Io non ti ucciderò...»
    Pausa. Per un attimo il povero Hoytt credette di averla scampata...
    «Lo farà Boyle al mio posto!» concluse.
    «NO! Ti preg---!»

    BLAM!

    Sulla parte frontale delle testa del lento mutante si aprì un buco grosso quanto un pugno.
    Parti di cervella, pezzi di cranio e capelli ancora appiccicati si sparsero sul pavimento e tutt'intorno al cadavere del trapassato Hoytt.

    Soup, ghignante, si ripulì l'orlo dei pantaloni da un grumo di sangue e tornò a fissarvi.
    «Adesso avete anche un mezzo di trasporto.»
     
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    Zebadiah "The oldman undead" Norvin

    Scheda | Età: 84| Maestria: Fomentatore/Guerrigliero| Dono: Nessuno| Razza: Umano| PF 25/25 | Strategia: 22
    Narrato - Pensato - Parlato

    CITAZIONE
    «Di' un po', vecchio: sei sicuro di farcela a tenere in mano una pistola senza farti venire un infarto?»
    «Se crepi, cazzi tuoi! Nessun rimborso post mortem!»

    Oh la ringrazio per la premura ma so cavarmela benissimo. Non ho bisogno di armi per fare il mio dovere. Come comandante dell'esercito Tarkov, guiderò questi giovani uomini alla vittoria. Per riportare tranquillità nei suoi affari. E poi la Magia del Natale è sempre con me a proteggermi come solo essa sa fare. Risponde creando dei cerchi di fumo a fine frasi. Aspetta. Non sono cerchi ma.. Un albero con una stella in cima?!
    Attende la fine del discorso fumando la sua pipa e tenendo il bastone sotto braccio. Può solo udire quel che è successo ad Hoytt.
    CITAZIONE
    «Adesso avete anche un mezzo di trasporto.»

    conclude l'uomo di nome Minestra.
    Un po' mi dispiace per quello zoticone. Ma casa vostra, regole vostre. Beh tanto di guadagnato. Una nave per il mio esercito. Sei contento Aaron? Intanto, mentre teneva la pipa in bocca, batteva dei colpi sul bastone per rispondere ad Aaron.
    "No, tranquillo. Sto pensando che se ha tanti uomini, potremmo fare un accordo per allargare il nostro esercito. Ma questo sarà l'extra che chiederò una volta finito tutto."
    Poi batte un colpo di mani, o meglio, di polsi.
    Allora. Quando si comincia? O vogliamo star qui a riempire di parole queste povere orecchie?
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    Pipa, Fiammiferi e Tabacco.

     
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  11. Rain*
     
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    Nikolaus

    Link Scheda | Età: 25 | Maestria: Selvaggio| Dono: Termografia| Razza: Mutante| PF 33/33 | Strategia:

    Big Bada Bum. E Ned vivo. Le Teste Nere vincono il mercato. E loro tornano a casa sani e salvi. Un gioco da ragazzi. Come fare una doccia di radiazioni. Contatore di Geiger al massimo. La possibilità di sviluppare un paio di arti in più, quelli servono sempre. Ovviamente se non si muore prima. Le probabilità che l'esplosione vada come deve andare senza farli arrosto non sono poi così buone. Non hanno un vero piano, a malapena si conoscono, Nik non crede nemmeno di ricordare esattamente i nomi degli altri due. Uno si chiama Zebediah, forse, ma l'altro? Sembra muto. Gli lancia un'occhiata di soppiatto, non ha l'aria di essere un tipo allegro. Il capitano si assicura di fargli sapere che se muoiono non vengono pagati. Abbastanza equo. Certo non si aspettava una notifica a casa con tanto di scuse "Ci dispiace che suo figlio sia morto proprio durante la nostra missione. Con affetto, le Teste Nere". La cosa non lo sorprende poi così tanto. Ciò che lo sorprende invece - e lo lascia anche parecchio incazzato - è la morte di Hoytt. Anzi, l'omicidio deliberato di Hoytt, proprio davanti ai suoi occhi.
    "Ma che cazzo!"
    Si gira per guardare il vecchio a terra, il cervello è sparso un po' ovunque, batuffoli biancastri sporchi di sangue. Giurerebbe di aver sentito uno schizzo colpirgli i pantaloni, ma non trova le macchie, forse semplicemente si sente un po' responsabile della sua morte. Come se avesse le mani sporche, anche se in verità non ha premuto lui il grilletto. Però è stato lui a chiedere un mezzo.
    "Dannazione"
    Ringhia tra i denti. Chi li porterà indietro? Le rotte dell'Orbo non sono poi così intuitive, potrebbero perdersi nelle onde di una tempesta e allora addio ritorno a casa.
    Zebediah invece non sembra troppo turbato. Aaron. Ecco come si chiama l'altro.
    "Si, d'accordo, andiamocene, prima che grilletto facile decida che gli basta un solo uomo per il lavoro", borbotta sommessamente mentre si volta in direzione della porta. Non si preoccupa che il caro Soup possa sentirlo, al momento gli sta sulle palle più dell'idea di tornare per mare. Guadagna l'uscio cercando di evitare i resti del vecchio ammazzato. Qualcuno direbbe che sono affari, niente di personale, lui invece la chiamerebbe "una giornata del cazzo", se solo la voglia di lamentarsi non gli fosse andata storta insieme alla colazione.
    "Boin. Pensa ai boin".
    Trasporto in [P]
     
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    Don't be upsetty, have some spaghetti

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    Aaron Blackburn

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    E così voleva quel tale Ned vivo... Si poteva fare, bastava solo attirare la sua attenzione abbastanza da fargli commettere un errore, e oh se avremmo attratto la sua attenzione.
    Tornai a grattarmi la guancia in attesa che ci dicesse come raggiungere la piattaforma.
    CITAZIONE
    «Di' un po', vecchio: sei sicuro di farcela a tenere in mano una pistola senza farti venire un infarto?»

    Sghignazzai, dubitavo si sarebbe preso un infarto, quel vecchio probabilmente sarebbe vissuto più di me, sorpattutto visto che toccava sempre a me parargli il culo.
    Stavo per ricordarglielo quando provai la fastidiosa sensazione degli occhi di qualcuno incollati su di me, mi voltai a guardare Nik, il nostro nuovo compagno. I miei occhi serpentini si incollarono sui suoi con irritazione, se aveva qualcosa da dire che la sputasse ora... Niente? Meglio così.
    Mentre rialzavo lo sguardo su Soup quest'ultimo sparó al nostro quartiermastro, feci spallucce, dopo tutto se l'era cercata, non era certo un problema mio.
    Il ragazzo lanciò un'altra frecciatina, non gli conveniva continuare a sfornarle a questo ritmo, qualcuno avrebbe potuto non apprezzare un giorno, e quel qualcuno probabilmente sarei stato io. Sbuffai riavvicinandomi a Zeb "Possiamo partire ora, più tempo sprechiamo e più rischio di cambiare idea e decidere di tornare a dormire".
    Detto questo girai i tacchi, feci un cenno a Soup e mi avviai verso la porta.


    Trasporto in [P] Strappafaccia; Coltello
     
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    Una stretta di mano ed il contratto fu come siglato.
    Gli uomini delle Teste Nere poi vi accompagnarono ai vostri alloggi per la notte, così da potervi mettere in marcia la mattina dopo.



    Sveglia presto, una rapida ma abbondante colazione offerta dagli occupanti della Sludge Siren e via, pronti a partire con il vostro nuovo mezzo.
    Datemi un Amen per il povero Hoytt: amen!
    Prima di partire Soup vi dimostra quanto tiene al compimento della vostra missione e, di buon cuore (ma quando mai!), vi anticipa 600 Boinn, ovvero 200 sassolini a testa. Mica male, come inizio.

    A metà della mattinata siete già in viaggio da ben tre ore.
    Nik è alla guida del mercantile, il vecchio è sul ponte, al riparo dal sole sotto alla tettoia del cabinato,e Aaron alla postazione di artiglieria con una buona posizione di vedetta.
    L'oceano è calmo, il mare una tavola ed un tiepido sole irradiato colora di arancio la superficie.

    Procedete così per un'altra buona oretta, fin quando all'orizzonte si profila la sagoma di un'imbarcazione.
    Aaron getta lo sguardo sulla nave in avvicinamento: si tratta di un'imbarcazione di media grandezza, forse un altro mercantile.

    Dal mezzo si alza una bandiera celeste, che viene agitata da destra a sinistra lentamente e con ampie esse in aria: è il segno del commercio.
    Potete rispondere e avvicinarvi o tirare dritto senza perdere tempo.
    A voi la scelta.
     
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  14. Rain*
     
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    Per il fatto della barca in arrivo aspetto il post di Nigma che sta di vedetta

    Nikolaus

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    Non gli era proprio andata a genio l'idea di dormire in mezzo al mare, né tantomeno che lì da qualche parte dormissero anche tutti i brutti musi che gli avevano dato il benvenuto appena sbarcato sulla piattaforma. Tuttavia per quanto fosse raccapricciante l'idea che solo qualche tonnellata di ferro lo separasse dal ventre famelico dell'Orbo, si addormentò come un angioletto non appena si fu steso sulla brandina. Non era nemmeno così comoda, ma di certo meglio del rollio della barca di Hyott. Rettifica: della sua barca. A quanto pareva era finito lui al timone. Non che si lamentasse, ma era una cosa che gli faceva venire una certa strizza nelle viscere, insomma un'ansia nervosa che lo spingeva più o meno ogni cinque minuti a buttare un occhio su cartina e bussola, incastonata sulla plancia di comando come una bella boccia di Natale, una di quelle con la neve finta che diventa burrasca con una scossa. E in un viaggio di tre ore se fosse stato bravo in matematica avrebbe contato quasi una quarantina di occhiate ansiose e annessi picchi di panico. Quindi non era proprio il compito che sperava di rivestire. Eppure i due con cui viaggiava erano riusciti a gabbarlo e in qualche modo il muto era finito in vedetta e all'artiglieria e il cieco all'ombra. Il che la diceva lunga sulle sue capacità diplomatiche. Si disse che era perchè era il più piccolo, o meglio perchè semplicemente era il più bello dei tre, e che alla fine per una questione un po' di rispetto e un po' di pietà era finito per accontentarli. Questa versione dei fatti gli faceva più onore di quella in cui un muto e un cieco erano riusciti a fargli fare quello che volevano loro, perchè questa versione suggeriva che fosse il più stupido del trio.
    Certo rimaneva sempre il più bello.
    E il più piccolo.
    "Dovremmo stabilire una versione dei fatti, insomma chi siamo e perché vogliamo comprare del petrolio. Capite?" gridò dalla sua postazione, cercando di assumere il tono meno petulante possibile.
    "Io dico che Magari potremmo fare che siamo una compagnia di distribuzione a conduzione familiare, la chiamiamo... mmh... Black gold co., così sembra una cosa seria. Magari Zebediah sei stato tu il fondatore, più o meno.... settanta/ottanta anni fa.
    Quanti anni poteva avere il vecchio? Duecento?
    "E io sono tuo nipote che rileverà l'azienda familiare non appena tiri le cuoia
    Era una cosa gentile da dire? Machissenefrega.
    "Invece Aaron è.... la nostra guardia del corpo... o il tuo becchino Zebediah, insomma la falce e i vestiti neri ci sono, te lo porti dietro per ogni evenienza, potrebbe servirti in qualsiasi momento"
    Trasporto in [P]
     
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    Zebadiah "The oldman undead" Norvin

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    Una stretta di mano, un anticipo e una bella dormita. E che vuoi di più. Questo tipo è un coglione ma almeno sembra essere un tipo che rispetta gli accordi presi. Beh, è comunque tutto da vedere una volta finito.
    E mentre Zebadiah si gode un po di riposo all'ombra sulla nave, il bamboccio propone un piano.
    OTTANTA ANNI FA?!?! Ma quanto pensi che sia vecchio brutto furfante! Ottanta anni fa pfff! Si, gli diciamo che ho messo su l'attività mentre ero ancora in fasce. Credibile, davvero! Ma dove hai il cervello?! L'hai lasciato nel culo di tua madre quando ti ha cagato in quel bordello a Detroit666?!
    Molto irascibile. Continuò a borbottare mentre si accendeva la pipa.
    Devo dire che la sua idea non è male ma...
    Io ho un'idea migliore! Diciamo di essere della Norvin & co. Una compagnia di distribuzione a conduzione familiare.
    L'ho fondata SESSANTA anni fa. Aaron è uno fidato che lavora per noi e tu sei mio nipote. Diciamo che vogliamo entrare in affari con loro così che, loro possono espandere la loro area di commercio e noi ci guadagniamo una percentuale ma che prima vorremmo vedere com'è messa la piattaforma, per non fare affari.. alla cieca ahah. Un bel piano, no? Hey Aaron,
    che ne pensi?

    Trasporto in [P]
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