RAG: Il nuovo Yùnqì

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  1. chaos 30k
     
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    Yùnqì

    scheda | Età: 28| Maestria: Gambler| Dono: Fotosintesi 2.0| Razza: Umano| PF 36/36 | Strategia: 43
    INDICE:
    Yùnqi parlato
    Yùnqì pensieri
    uomo parlato (e urlato...)

    “Eravamo davvero bravi, solo io e Jhin, insieme saremmo stati capaci di fregare chiunque. Non eravamo davvero dei criminali, almeno non come sono i criminali in questo mondo, non abbiamo mai ucciso nessuno…. In realtà Jhin non ha mai ucciso nessuno, io purtroppo ho dovuto farlo ma è stata solo autodifesa, cosa potevo fare se no? Farmi uccidere? In questo mondo funziona così, ed è per questo che noi rubiamo, perché se non lo facessimo saremmo costretti ad uccidere per sopravvivere, come tutti gli….” Assorto nei miei pensieri mi scontro con la schiena di un bandito, un uomo armato fino ai denti. Per fortuna è troppo ubriaco per accorgersi di me, e allora non perdo l'occasione per mettergli una mano nella giacca e tirare fuori un centinaio di boin.
    “Chissà come li avrà guadagnati, chissà quanto sangue…. No! L'ho promesso a Jhin, io non diventerò mai così.”.
    Cammino per una decina di minuti nel buoio della notte, senza meta, senza un posto dove andare e ora… Senza nessuno con cui stare.
    Poi nel silenzio della sera si sente un urlo femminile, giro un angolo finendo in un vicolo cieco, vedo un uomo di media statura prendere per il collo una donna, quindi gli corro incontro, ma non faccio in tempo a fare due passi, che la donna tira fuori un coltello da sotto la giacca e con un colpo secco gli trancia la trachea lasciandolo dissanguarsi ai suoi piedi. Il suo sguardo è compiaciuto nel guardare quell’ uomo morente, è uno sguardo che mi spaventa, quello dei killer.
    Dietro di me, dall’ altra parte della strada, un gruppo di banditi, poco contenti di ciò che era appena accaduto, comincia ad avvicinarsi, mentre il più grosso di loro grida: “FRATELLO NOO! PRENDETELI! LA RAGAZZA LA VOGLIO VIVA!”.
    “Scusatemi ma perchè io non vivo?” Mentre pongo la mia più che lecita domanda, una macchina, bella come non ne avevo mai viste, corazzata su tutti i lati, e con degli spuntoni posizionati davanti al cofano, si ferma proprio tra me e i banditi. La donna comincia a correre, mi passa di fianco colpendomi una spalla, apre la macchina, entra e scappa via in tutta fretta. io rimango lì, ormai circondato dai banditi, sento solo un colpo dietro la nuca, poi più niente.
    Mi risveglio legato ad una sedia, bendato e con un dolore fortissimo alla testa. Cerco di capire cosa c’è intorno a me, ma sento solo il brusio di una discussione, sono due uomini non troppo lontani da me.
    Tocco subito la sedia e mi accorgo che è di legno “Bene! Non dev’ essere troppo resistente, ma dove mi avranno portato?”. Sento dei passi pesanti avvicinarsi e una voce, quasi non umana da quanto grave che mi sussurra all’ orecchio:. “Ben svegliato, cosa si prova a sapere di essere già morti?”
    L’ uomo si allontana un po’ e continua: “Avete ucciso mio fratello brutti pezzi di merda, e ora ne pagherete le conseguenze. comincia a parlare se non vuoi morire subito” “Buon uomo non so di cosa lei stia parlando, immagino ci sia stato un malinteso enorme” “Non provare a prendermi in giro o ti giuro che schiaccerò quella tua piccola testolina con le mie stesse mani” “Le posso assicurare che non c’ entro niente con tutta questa storia”, Ma non faccio in tempo a finire la frase che sento arrivarmi un pugno in piena faccia, sputo un po’ di sangue e poi l’ uomo continua “Chi è la tua amica? Voglio un nome! ORA!” “Non l’ho mai vista prima, glielo giuro!” “Va bene ti piacciono le maniere forti eh, PORTATEMI IL SECCHIO”, Mi arriva un pugno nello stomaco che mi costringe ad aprire la bocca per il dolore, e in un secondo mi ritrovo le vie respiratorie piene di acqua… Quando sembra che stia per morire soffocato, sento l’ acqua riuscirmi dalla bocca come se fosse stata richiamata indietro. “Cosa diavolo è stato?” “Non hai il diritto di fare domande qui, RISPONDIMI”, Con qualche colpo di tosse provo a parlare: “Gliel’ ho gia detto, capisco la sua rabbia, ma io non c’ entro”. Sento che qualcuno mi toglie la benda, e appena gli occhi si riabituano alla luce, vedo davanti a me 3 uomini, quello più vicino a me è davvero enorme, potrebbe davvero spaccarmi la testa con solo le sue mani, gli altri due devono essere due scagnozzi, sicuramente meno pericolosi, ma non da sottovalutare viste le armi che imbracciano.
    “Allora mi credi per fortuna” “No, ma mi piace guardare negli occhi le persone che torturo”.
    Cominciano a pestarmi tutti e tre, tra pugni e calci ad un certo punto sento solo dolore, ovunque, su tutto il corpo non ho altro che lividi e sanguino da punti in cui non pensavo si potesse sanguinare. “Morire così, non è certo ciò che pensavo sarebbe successo nella mia vita, altro che ragazzo fortunato, Jhin credeva alle favole”, I miei pensieri vengono interrotti da un esplosione non molto lontana, si sentono un po di urla poi un ultimo pugno in viso mi fa svenire…. di nuovo….
    Trasporto in [P]


    Edited by chaos 30k - 23/2/2018, 19:22
     
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  2. chaos 30k
     
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    Yùnqì

    scheda | Età: 28| Maestria: Gambler| Dono: Fotosintesi 2.0| Razza: Umano| PF 36/36 | Strategia: 43
    INDICE:
    Yùnqi parlato
    Yùnqì pensieri
    Doze
    Amelia
    Viktor

    Mi risveglio parecchio tramortito, “Sto cominciando ad annoiarmi nell’ essere picchiato”, mentre stavo rialzando lo sguardo, rimango stupito nel trovarmi davanti alla stessa donna dell’ altra sera. “Cosa è successo? Vuoi sgozzare qualcun’ altro ?” “Stai zitto, dovresti solo ringraziarmi” “Ah scusami… Grazie mille mia bella donzella per avermi rapito e bloccato per la seconda volta ad una merda di sedia!” “Cominciamo col chiarire che la prima volta non è stata colpa mia, avresti dovuto farti gli affari tuoi. Comunque ti ho salvato da morte certa portandoti via da quel posto, quindi si, credo di meritarmi almeno un grazie”. Sputo per terra ancora un po di sangue che mi era rimasto in bocca dall’ ultimo pugno in faccia e mi accorgo che in fondo alla stanza c’è un altra figura. “E quello chi è? un altro killer?” “Non siamo killer, e no lui è mio fratello Viktor, io sono Amelia. Qual’ è il tuo nome?” “Mi chiamo Jhon ma questo non significa che io mi fidi di voi” “Non serve che tu lo faccia, mi interessa solo sapere se hai scoperto qualcosa su Ken” “e chi sarebbe questo Ken?” “L’ uomo che ti stava torturando ovviamente, anche se definirlo uomo è un insulto alla nostra razza” “Ahhh, sai com’ è, una cosa tira l’ altra, e abbiamo saltato la parte delle presentazioni, comunque non so niente di lui, e non ne voglio sapere niente”.
    Amelia mi guarda un po’ incredula, come si guarda un bambino quando parla di argomenti da adulti, “Pensi che ora potrai andartene in giro liberamente senza che, prima o poi, Ken ti trovi e ti faccia linciare sul posto? Sei un povero illuso, credo che ti toccherà aiutarmi ad ucciderlo se non vuoi morire, e a me servirebbe proprio una mano, non è un lavoro per solo 2 persone, e mio fratello… Diciamo che non è portato per l’ azione”.
    Io scuotendo fortemente il capo per il dissenso: “ No no no, non se ne parla, io non uccido le persone, è una mia regola” “Vorrà dire che loro uccideranno te allora, sei sicuro di voler finire così? Se morirai in fretta sarai stato anche fortunato, altrimenti ti tortureranno per mesi, ti useranno per i loro giochi perversi e poi ti scuoieranno vivo”, “Giochi perversi? Scuoiato vivo?” “Esatto….” Amelia si avvicina alla mia sedia, mi slega e continua: “... In fondo alla sala c’è una porta, dentro alla stanza troverai un letto, non è dei migliori ma si dorme bene, riposati un po’, domani dovrai prendere una decisione”.
    “Non mi sento al sicuro qua, ma sono sicuramente molto meno in pericolo di dov’ ero prima, resterò a dormire stasera ma devo stare attento”, mi dirigo verso la porta e così facendo passo di fianco a Viktor che mi afferra un braccio, “Vedi di non fare scherzi” mi sussura, e mi lascia subito andare, io non mi volto neanche e proseguo verso la stanza.
    Effettivamente il letto è davvero molto comodo quindi decido di fare una bella dormita, anche se ci metto un po’ a prendere sonno, probabilmente perchè non sono così sicuro di risvegliarmi l’ indomani.
    La mattina trovo i due fratelli ad un tavolo a fare colazione, e c’è anche un piatto per me, allora decido di sedermi. “Ben svegliato ehmmm…. scusami non mi ricordo il tuo nome” mi dice Amelia, “Jhon, mi chiamo Jhon”. Viktor decide di tranciare subito l’ inizio di un qualunque discorso “Finisci veloce e dicci se ci darai una mano, non abbiamo tempo da perdere” “Perchè volete Ken morto? Ha ucciso qualcuno che conoscevate?” “No ma ha ucciso molte persone e stuprato molte ragazze, merita di morire” “Avevi detto che non eravate killer….” “ Non lo siamo infatti, noi uccidiamo solo la feccia, quelle persone che se non ci fossero staremmo tutti meglio. Difendiamo chi non può farcela da solo, ormai sono anni che andiamo avanti così” “Perchè lo fate? Soldi? Fama?” “Niente di tutto ciò, è solo giusto che qualcuno lo faccia e noi abbiamo deciso di farlo, tutto qui” taglia corto Amelia. “Si vede che c’è sotto qualcosa, non mi sta dicendo tutta la verità”, decido lo stesso di lasciar perdere, e gli faccio un ultima domanda “Avete le prove di quello che ha fatto?” “Si lo abbiamo visto noi stessi fare quelle cose, ed è molto conosciuto da queste parti, ci sono persino delle leggende che dicono che abbia dei poteri e che non può morire come un normale umano, ma sono solo storie per bambini, ...Sanguina come tutti noi”. Viktor in tutto questo ha continuato a mangiare la sua colazione senza batter ciglio.
    “Uccidere è sbagliato e questo non cambierà mai per me, ma se è vero che mi darà la caccia devo proteggermi, e non mi sembra una persona con cui poter dialogare, non crederà mai che non c’entro con la morte di suo fratello, mi toccherà farlo di nuovo, stavolta però lo sto premeditando, sto forse diventando ciò che ho sempre odiato?”.
    Amelia si accorge della mia faccia preoccupata e interrompe i miei pensieri: “Ehi non ti preoccupare non dovrai ucciderlo tu, non correrai nessun rischio mi serve solo una spalla per entrare ad una festa” con un ghigno divertito gli rispondo: “Imbucarmi ad una festa? Non c’è cosa in cui sono più bravo!”. “Allora sei dei nostri?” “Per ora si, ma se ci va di mezzo anche solo un innocente, me ne tiro fuori”, Amelia si gira verso suo fratello e con aria soddisfatta gli dice: “Hai visto Viktor te lo avevo detto, il nemico del mio nemico è mio amico” con un faccia schifata Viktor mi guarda: ”Io ancora non mi fido”.
    Amelia mi porta in uno stanzino proprio affianco alla stanza in cui dormivo, ci si entra spostando una libreria piena di vecchi libri quasi illeggibili, il rumore che fa il legno quando viene spostato fa presagire un crollo da un momento all’ altro. Una volta dentro la luce di una piccola candela illumina una mappa su un piccolo tavolo. “Ecco noi dobbiamo entrare qui”, “Bene, conosco il posto, ma di chi è questa festa?” “Ma di Ken ovviamente” “ok … Questo non mi sembra un gran bel piano” “Tranquillo non è proprio una festa, abbiamo ucciso suo fratello apposta per farlo andare in quel posto, li gli darà l’ ultimo saluto e noi saremo pronti. Ci saranno pochi invitati, è il momento migliore per colpire” “Di quante persone stiamo parlando?” “Probailmente 2 o 3” “Ma noi siamo solo in 3 e se ho capito bene tuo fratello non ci seguirà” “no lui rimarrà al volante della nostra macchina, è il miglior pilota che esista, ci porterà via al momento giusto” “E come pensi di far fuori 3 persone probabilmente armate fino ai denti?” “Allora il piano è questo: Una volta trovato un modo per entrare, userai questa bomba fumogena, che sono riuscita a procurarmi, per creare il panico. Cercheranno di uscire dalla stanza e il primo a farlo sarà sicuramente Ken, è qui che lo aspetterò e gli ficcherò una pallottola in testa finalmente.” “Pensi che i suoi compagni non ci attaccheranno e non ci uccideranno? “ “Io speravo che potevi occupartene tu”Non sono in grado di affrontare così tante persone da solo, non sono sicuro di essere in grado di affrontarne una sola!” “Ma non serve che li uccidi, morto Ken diventeranno pecorelle perse, mi serve solo che li distrai” “ Non sono convinto, dovremmo trovare un altro modo” “Non c’è un altro modo, questo è l’ unico momento in cui Ken ha così pochi compagni al fianco, preferisci affrontare un esercito di 10 banditi?” “Direi di no, quando sarà questa ‘festa’, come l’hai definita tu?” “Probabilmente per le 20 di domani” “Probabilmente? Non hai neanche un orario?” “Non ho la sua agenda!” “Dobbiamo andare a fare un giro di ricognizione, ora” “Per me va bene, VIKTOR! VIENI QUI” “Dimmi sorella” “C’è bisogno di fare un giro di ricognizione al posto designato” “Adesso? ma ci saranno gli uomini di Ken, sono li da stamattina” “E’ proprio quello che voglio”.
    Arrivati sul posto lascio Amelia e suo fratello ad aspettarmi in macchina in un vicolo non molto lontano, scendo dalla macchina e mi dirigo verso il locale. Busso alla porta e mi apre un piccolo uomo minuto, Doze, il proprietario di questo posto, lo usa spesso per cose losche, per guadagnare un po’ di boin, e si da il caso che ho giocato spesso qui, ovviamente non ho mai perso, e mi deve una piccola fortuna. “Raiker cosa ci fai qui? Non è il momento di crearmi casini” “Quando mai l’ ho fatto amico mio?” “Sempre Raiker, tu lo fai sempre” “Spiritoso come sempre! Ti ricordi del debito che hai con me vero?” “Certo che me lo ricordo e ti ho detto che ti pagherò, domani dovrei guadagnare un bel gruzzoletto per una cosa privata, dovrei poterti pagare almeno la metà di quello che ti devo” “Posso entrare un secondo ? dovremmo parlare” “Ti ho detto che non è il momento” “Ok, vorrà dire che andrò a parlare con le utlime… Vediamo… Dieci persone che hai fregato? vediamo se secondo loro è il momento” “Va bene va bene entra”. Doze mi apre la porta, entro nel locale e ci sono 5 uomini armati seduti ad un tavolo, si girano di scatto quando sentono la porta chiudersi e appena mi vedono mi puntano le armi addosso. “Calmi ragazzi è con me, mi aiuta…. Ehmm… “ “Lo aiuto a gestire questa baracca, a proposito domani per il pagamento potete parlare direttamente con me”. Ripongono tutti le armi e tornano a parlare tra di loro come se non fosse successo niente, noi ci andiamo ad appartare in una stanza dove nessuno può darci fastidio. “Allora cosa vuoi? Come al solito vedo che sei più informato dei miei affarmi di me” “Verrò io domani a ritirare i soldi, non voglio rischiare che tu mi freghi” “Lo sai che non lo farei mai” “Se ci fidassimo del prossimo non faremmo questo lavoro Doze lo sai anche tu” “Va bene va bene, tieni la copia delle chiavi”, mi passa un mazzo di 3 chiavi ”Domani alle 20:15 verrà qui un uomo di nome Ken, Ci sarà l’ ultimo saluto a suo fratello, nessuno deve saperlo, mi raccomando può entrare solo lui e 2 persone che saranno con lui, se si presenta qualcun altro mandalo via” “Va bene sarà fatto, quanto ti devono?” “Ti daranno 3000 boin ma vogliono la massima riservatezza, dovrai stare fuori e nessuno si deve avvicinare alla porta” “Riservatezza e allontanare tutti, direi un compito piuttosto facile per tutti questi boin” “Raiker se qualcuno scopre che sono qua ci ammazzano entrambi” “Tranquillo! Al massimo ammazzeranno solo te” vado verso la porta ridacchiando, “Gli dirò il tuo nome non fare scherzi!” apro la porta e mentre esco giro il capo dicendogli: “Doze, amico mio, neanche tu sai il mio nome, come pensi di diglielo?” mi chiudo la porta dietro e torno verso la macchina.
    Arrivato nel vicolo trovo i due fratelli che mi stavano aspettando, mi avvicino fischiettando e facendo girare il mazzo di chiavi intorno al mio dito indice. “Niente di più facile”, saliamo in macchina e nel tragitto racconto ad Amelia cosa è successo. Viktor sembra che si stia cominciando a fidare, non capisco perchè ma sono quasi contento di averli conosciuti.
     
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  3. chaos 30k
     
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    Yùnqì

    scheda | Età: 28| Maestria: Gambler| Dono: Fotosintesi 2.0| Razza: Umano| PF 36/36 | Strategia: 43

    INDICE:
    Yùnqi parlato
    Yùnqì pensieri
    Ken
    Amelia
    Viktor
    Arrivati a casa loro, Amelia mi mette una mano sulla spalla “Jhon, grazie a te siamo molto più vicino all’ obbiettivo e abbiamo la possibilità di farla finita, per quel che vale, sono felice che tu sia comparso nelle nostre vite” “Yunqì...” “Non ho capito” “Il mio nome è Yunqi non Jhon” “Perchè ci avevi mentito? Mi stavo fidando di te….” “Siete gli unici a sapere il mio vero nome a parte mio padre, non mi sono mai fidato così tanto di nessuno, anche se non vi conosco e so che c’è qualcosa che non mi volete dire, ma sento che siete delle brave persone e che meritate di conoscere il mio nome”, dopo un attimo di pausa…. “Cosa è successo alla tua famiglia?” sono abbastanza scosso da questa domanda, “Cosa vorresti dire?” “Hai detto a parte tuo padre, ma una persona normale avrebbe detto, a parte i miei genitori, quindi immagino sia successo qualcosa di brutto” “Non ne voglio parlare è una ferita ancora aperta per me” “Tranquillo dopo molti anni per me e mio fratello è ancora così, sono ferite che non si richiudono” rimaniamo un paio di secondi a guardarci senza dire niente, “ vai a dormire domani avremo una giornata impegnativa” “Buonanotte Amelia” “Buonanotte Yunqì”, Viktor come suo solito è stato solo ad ascoltare ma non sembrava preoccupato che gli avessi mentito, mentre Amelia se ne va un po’ sconfortata.
    Ci svegliamo tutti e 3 la mattina presto e senza dire una parola cominciamo a prepararci, Viktor va nel suo garage a preparare la macchina, Amelia tira fuori un fucile dal suo armadio e una scatola di munizioni, e io mi metto a pulire la mia rivolta budella. l’ ho usata solo una volta e mi piacerebbe che rimanesse così ma ormai sono troppo coinvolto per tirarmi indietro e comincio a pensare a quello che sto diventando “ Lo sto facendo per una buona causa, questo direi che non è essere un animale, non sono come quelle persone che ho sempre odiato, forse sono simile a loro, ma per una causa valida, per altruismo, forse….”.
    Mentre guardo amelia pulire la sua arma mi passa per la mente un problema, “Amelia, ma Ken conosce il mio viso, non posso stare io alla porta” “Hai ragione, non ci avevamo pensato, idee?” “Beh conosce anche la tua faccia, ma ha mai visto tuo fratello?” “No Viktor non lo farebbe mai” “Prendi questo!” Viktor sbuca dal nulla e mi lancia un cappello e una spece di kefiah mezza rovinata, io li prendo al volo, “Cosa ci dovrei fare?” “Indossali, non possono riconoscerti solo dagl’ occhi” “E’ un po’ rischioso non trovi?” “Credo che tu al mio posto diresti… ‘tanto sei tu a rischiare’ … o qualcosa del genere” mi scappa una risata e nel mentre gli rispondo “ Ok stavolta hai vinto tu”, Amelia guarda in modo stranito Viktor, come se avesse fatto qualcosa di orrendo, ma non voglio intromettermi nei loro problemi, quindi vado in camera e finisco di prendere le ultime cose.
    Stiamo nelle nostre stanze per il resto della mattinata, e nel tardo pomeriggio Amelia viene a chiamarmi per cominciare a vedere come sistemarci, a me tremano le gambe, ho una paura folle e vorrei davvero scappare via, “Sono sempre stato un codardo, e probabilmente lo sarò ancora, ma questa volta ne vale la pena, questa volta devo rischiare”, decido allora di andare in garage da Viktor, salgo in macchina e partiamo per il locale di Doze.
    Lasciamo la macchina ad un isolato di distanza per essere sicuri di non essere visti. Amelia mi fa vedere una vecchia scala di emergenza ancora ben messa su un lato di una casa li vicino “Da li dovrei avere una buona angolazione” “Va bene tu sali, io vado dentro, Viktor resta pronto”.
    arrivo alla porta e da quanto tremo non riesco neanche a mettere la chiave nella serratura. Una volta aperta la porta, guardo verso l’ alto e vedo Amelia, che mi fa un cenno con la mano, “Ha scelto proprio un ottima posizione”, sto per fargli un cenno, ma sento un rumore di auto... sono loro e stanno arrivando. Mi copro il viso con quello che mi ha dato Viktor e aspetto.
    Si presenta Ken con 10 dei suoi uomini al seguito, “Doze?” “No Doze non c’è, penso io alla baracca quando lui è assente, tranquilli so tutto” cerco di camuffare un po la voce, “Lo spero per te”, la paura che mi scopra è così alta che comincio a sudare in maniera innaturale, “Tu devi essere Ken, chi è la persona che ti accompagnerà dentro?” “Le persone vorrai dire, sono loro 2” e mi indica due omoni subito dietro di lui che portano un enorme secchio d’ acqua ognuno. Mi passa per la mente la frase che aveva urlato quando ero ancora legato alla sedia "portatemi il secchio”, sono veramente confuso da tutta questa storia ma devo far finta di nulla quindi vado avanti con la messa in scena, “Mi è stato detto di allontare tutti gli altri, quindi ti chiedo se puoi dire a chi non è necessario di andarsene” “Non ci sono problemi”, Ken fa un cenno con la mano e tutti si dileguano.
    Ora nella stanza siamo solo noi 3, e la bara portata la sera prima. I due uomini appoggiano i secchi per terra, Cerco di capire a cosa gli possano servire e mi accorgo che Ken continua a guardarli. Aprono la bara e cominciano a dire delle parole per il morto, Ken quasi si commuove ma cerca di trattenersi dal piangere davanti ai suoi uomini, poi un lampo di genio “Idrocinesi, si spiegherebbe tutto, quella sensazione quando ero imprigionato, il perchè si sia portato dietro due secchi d’ acqua. Forse le dicerie sul suo conto non sono poi del tutto false”.
    Per fortuna sono un buon ladro, mi metto accucciato in un angolo, striscio attaccato al muro e mentre loro sono girati prendo uno dei due secchi, ma è davvero troppo pesante e non riesco a spostarlo, “Bere l’ acqua non credo sia una buona idea, ma me ne devo liberare, e in fretta” “CHE COSA STAI FACENDO?” Ken si è accorto di me, “Io? avevo solo un po di sete” “ERO STATO CHIARO, NON VOGLIO ROTTURE DI COGLIONI OGGI” “Hai ragione, mi scuso, anzi tieni questo come regalo” strappo la sicura della granata e gliela lancio, lui la prende al volo e un secondo dopo questa esplode. Ken cade a terra e i suoi due compagni rimangono frastornati, punto la pistola in faccia a uno di quei due, ma qualcosa in me mi blocca e non riesco a sparare subito, così lui si nasconde dietro un tavolino ribaltato dall’ esplosione, allora esco dalla porta correndo, mi metto dietro l’ angolo, e quando esce il primo dei due uomini, senza pensarci due volte, gli sparo dietro la nuca, e vedo il suo cervello partire per aria. Rimango pietrificato e schifato davanti a questa scena, ma poi mi ricordo che devo scappare, faccio un piccolo scatto, ma una bomba d’ acqua mi colpisce sulla schiena facendomi cadere. Ken si piazza davanti a me con dell’ acqua che fluttua intorno alla sua mano sto per dirgli una qualsiasi cavolata per guadagnare tempo, ma sento il suono di uno sparo, e un sacco di sangue sul viso
    L’ altro omone scappa via e Viktor arriva a tutta velocità, salto su e torniamo verso casa.
    “Yunqì tutto bene? ma cosa è successo?” “Direi che ce l’ abbiamo fatta!, bel colpo comunque mi hai salvato” “Mi piacerebbe davvero prendermi il merito di ciò, ma non sono stata io, il fucile mi si è inceppato, se fosse stato per me saresti morto probabilmente…” “Scusa ma se non hai sparato te chi è stato?” mi giro verso Viktor “sei stato tu ad aiutarmi?” “io non porto mai armi con me”.... rimaniamo in silenzio per il resto del tragitto, nessuno sa spiegarsi cosa sia successo, chi abbia sparato e soprattutto il perchè.
    Arrivati a casa abbraccio Amelia e Viktor e gli dico che dobbiamo proseguire le nostre vite, Viktor mi dice di tenermi il cappello e la kefiah, erano di loro padre e secondo lui dovevo averle io, neanche so il motivo di tutto questo, non sembrava gli andassi troppo a genio.
    Rimaniamo soli, io e Amelia, “Grazie Yunqì, non sarebbe mai stato possibile senza di te, anche se ancora non capisco cosa sia successo” “Mio padre mi ha sempre detto che io ero un ragazzo fortunato, forse aveva ragione o forse c’è qualcuno che sa cosa stiamo facendo, e non so quale delle due è più strana” “Andrà bene, ti prometto che ci rivedremo e se avrai bisogno di noi sai dove trovarci”Ameli quasi si commuove mentre dice questa frase, “Grazie di tutto Amelia, so di essere meno solo di prima ora”. Ci salutiamo, apro la porta e me la richiudo alle spalle senza neanche voltarmi, odio gli addii più di ogni altra cosa.
    Appena fuori dalla porta abbasso la testa in maniera involontaria come se qualcosa mi costringesse a farlo e vedo un piccolo lupo di ceramica, è un piccolo totem di un lupo nero, l’ animale spirituale di Jhin, lui si portava sempre dietro un piccolo lupo come questo, diceva che incanalava la sua fortuna. Lo raccolgo e mi accorgo che ci sono 2 iniziali incise “Y.J.”, attaccato al lupo c’è un foglietto con scritto “Ti proteggerò sempre”. “Jhin? è stato lui?”, non riesco a togliermi dalla testa questa cosa, “comè possibile che Jhin abbia sparato, e come fa a sapere dove sono. Ma non può essere nessun altro, come farebbero a sapere del lupo? devo scoprire se è davvero stato lui, e il perchè ci sia anche la mia iniziale, ma cosa forse ancora più importante devo scoprire come funzionano questi poteri, potrebbero fare davvero del bene in mano alle persone giuste”, ritorno così a girovagare come mio solito, ma ora ad ogni angolo, su ogni tetto, vedo figure che si muovono e spero sempre di riconscere quella figura che tanto mi manca, Jhin.
     
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    La RAG mi è piaciuta, l’ho letta tutta d’un fiato!
    Tuttavia, ci tengo a darti qualche consiglio: cerca di rendere un po’ più ‘ricche' le descrizioni generali (aspetto, azioni, luoghi ecc.). Aggiungere dettagli permette al lettore di immergersi di più nella storia! Inoltre, troppi dialoghi e/o pensieri senza stacchi o intermezzi rischiano di diventare un po’ ridondanti.

    Ma è comunque un buon lavoro (un ottimo lavoro, se consideriamo che è la tua prima esperienza PBF), quindi ti meriti 12 PC!
     
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  5. chaos 30k
     
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    grazie mille,
    si rileggiondolo dall' inizio alla fine mi sono accorto anche io che i dialoghi erano troppo centrali in tutta la storia.
    terrò a mente i tuoi consigli per la prossima rag, grazie ancora del tempo dedicato.
     
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4 replies since 23/2/2018, 17:45   116 views
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