L'arte non muore mai.

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    Tutti voi avete letto questo annuncio sul Sandy News. Già solo il titolo del piccolo paragrafo vi è parso ridicolo. Come si fa a pensare all'arte in tempi come questi? Ma vabbè, è pur sempre un lavoro. Poi la parte della zona altamente radioattiva e piena di mutanti... solo per dover recuperare qualche pezzo d'arte chissà in qualche condizione schifosa.. non ne vale la pena. Passate subito al prossimo annuncio. Ma l'occhio casca inevitabilmente su quella bella cifra. Proprio lì, in quel paragrafo ridicolo. 500 boinn. Quale folle pagherebbe 500 boinn a persona, per recuperare dei vecchi pezzi puramente estetici?
    Ebbene, questa Vanessa Rocher sembra abbastanza folle da farlo. E' per lei che siete qui. E' per il richiamo dei boinn che siete giunti a Rinata Maslo, l'ultima capitale del continente Est. Situata nella costa occidentale della vecchia Australia e circondata da enormi piattaforme petrolifere e grandi imbarcazioni per il trasporto dell'oro nero.
    Sono circa le 19:00. Ognuno di voi è per i fatti propri a cercare Vanessa e una volta avuta l'informazione vi recate al luogo indicato. Una casetta fatta con delle lamiere. I vari punti di saldatura sono coperti da decorazioni floreali. Non c'è dubbio, è qui che abita. Il primo di voi ad arrivare è Chido che, bussando alla porta, non ottiene risposta. Poco dopo viene raggiunto dagli altri interessati, ma di Vanessa ancora nessuna traccia.

    E' arrivato il momento delle presentazioni ;)
     
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    20 Giorni Fa
    DIGUO'



    Il pugno del campione connette con la sua faccia e l'urlo di soddisfazione del pubblico sale contemporaneamente di volume.
    L'hijo de puta lo sta facendo a pezzi.
    Chido non se l'era immaginata tanto difficile.
    All'inizio stava andando tutto bene.
    La velocità era dalla sua.
    Ogni volta che il bestione aveva provato a colpirlo aveva trovato il modo per scivolargli sotto e guadagnare terreno. Aggirarlo. Uscire dal suo campo visivo e colpire dove fa male.

    Nel giro di un paio di minuti era riuscito a mettere a segno un pugno allo sterno, un calcio nelle costillas, un calcio dietro la rodilla e un bel pugno nei reni. Una sinfonia di botte così perfetta che anche Dio si è affacciato dai cieli e ha applaudito.
    E' stato come prendere a pugni un blocco di cemento armado, ma portava tutto al gran finale: un bel calcio negli huevos per consolidare il vantaggio, fare un altro po' di scena, chiudere lo scontro in bellezza e incassare i soldi delle scommesse da eroe.

    Doveva capirlo prima che il bestione lo stava prendendo per il culo.
    Doveva capire che gli stava solo facendo credere di avere una speranza di batterlo.
    Che coglione, Chido. Che emerita testa di cazzo.

    Se ne rende conto solo quando il pendejo si lascia colpire dal calcio come un punching bag umano.
    La folla che sospira per la soggezione.
    Attimi di pura emozione.
    Il momento in cui il campione prende il colpo peggiore dal nuovo arrivato, la sadica soddisfazione di essere li presente e testimoniare la storia in diretta.

    Poi il pendejo gli sorride come se fosse appena entrato nella sua tana e Chido capisce che è troppo tardi per uscirne.
    Il secondo dopo si ritrova per aria, preso dalla gamba e lanciato via come se fosse un niño del cazzo.
    L'impatto con il pavimento è duro. Specialmente quando usa il labbro per atterrare. Il dolore scoppia subito sulla sua faccia, soprattutto perché il resto di essa tocca terra praticamente subito dopo.
    Il sapore del sangue umido gli riempie la bocca. La vista invasa da uno sciame di luciérnagas.

    Si tira su sulle braccia. Disorientato. Tutto il viso un pulsare e bruciare che porca puttana.
    Apre gli occhi, prova a guardarsi attorno. Orientarsi. Ma il terreno scivola da una parte e dall'altra come se avesse bevuto un litro di tequila.
    Scrolla la testa come un cane che esce dall'acqua.
    Non aiuta.

    E' li che lo sente arrivare.
    Il Golia.
    Forse perché adesso sa quanto possa fare male , forse perché la folla sta esultando in anticipazione.
    Niente di tutto questo lo prepara al calcio nello stomaco. Uno Staver in piena carica sarebbe stato piu' gentile.

    Nonostante si ritrovi a rotolare per terra, provando l'inebriante esperienza del dolore da parto, senza un briciolo di aria nei polmoni, con il pubblico di nuovo contro e tutte le probabilità contro di lui, ci crede ancora. Un po' di orgoglio gli è rimasto.
    Si rialza, il pianeta che minaccia di capovolgersi di lato.
    Resta in piedi per miracolo. Raccoglie tutta la concentrazione che gli è rimasta e ricomincia a respirare appena il vortice di sofferenza nel suo stomaco comincia a dargli un minimo di tregua.
    E va già meglio.

    Il bestione è li che si prende le ovazioni del pubblico senza dargli un briciolo di attenzione.
    Adesso o mai piu'.
    E' ancora piu' veloce di lui. Può ancora farcela. Basta tirare fuori il coltello nascosto nella cintura e piantarglielo nella schiena. Tranciare in giù. Fargli uscire gli intestini dal culo.

    Lo tira fuori rapido, nascondendolo nel palmo della mano e iniziando a correre.
    Qualcuno nel pubblico se ne accorge e fischia indignato, avvertendo il figlio di puttana. Fottuti pendejos.
    E' troppo tardi ormai.
    Chido gli è già arrivato dietro. Cambia presa all'arma.
    Carica.
    Affonda.

    Ed il Golia lo afferra per il polso all'ultimo secondo, la lama a mezzo centimetro dal muro di addominali che è il suo stomaco.
    Fa fottutamente male, la presa di un Golia.
    Chido sente la pressione crescente stritolargli le ossa, il sangue smettere di circolare dal polso in giu'.
    E prima che possa farci niente il coltello gli cade di mano.

    Il vero problema è il pugno che gli arriva in faccia subito dopo. Poi l'altro. E poi l'altro.

    Uno.
    Dos.
    Tres.

    Quei pezzi di merda li attorno hanno già cominciato a contarli nella loro lingua aliena del cazzo, incitando la bestia a dargliene di piu'. A farlo fuori.

    Il quarto è il peggiore.
    Lo manda a terra, il mondo che ricomincia a girare senza dargli tregua.
    L'occhio sinistro gli si è già gonfiato. Non che il resto della faccia si senta meglio.
    Resta solamente uno spiraglio da cui poter assistere impotente il bestione. Stavolta gli si avvicina dandogli tutte le attenzioni che merita uno stronzo che imbroglia per vincere. La sua faccia compiaciuta suggerisce un 'chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni'.

    E' qui che Chido tira fuori la Cinque-Colpi dalla tasca segreta nelle mutande e gli pianta tre proiettili nello sterno.
    Non che ci fosse volesse un tiratore scelto da quella distanza.

    Quell'extra speso per corrompere il tizio che lo ha perquisito all'inizio della gara e convincerlo a fargli tenere anche la pistola sono stati boinn spesi decisamente bene.


    10 Giorni Fa
    OADIVEV



    Scappare dall'arena è stato un pelo piu' difficile.
    Ha implicato usare gli altri due proiettili rimasti per fare secca una delle guardie, lanciare la pistola nuova nuova appena comprata su un'altra guardia, rubare il fucile della guardia morta e aprirsi la strada attraverso una folla inferocita perché le loro scommesse del cazzo sono saltate.

    Il chaos ha aiutato.
    Dover recuperare tutta la sua roba dalla taverna un po' meno.
    Ma non poteva lasciare tutto li.
    Non dopo aver rischiato di finire sei metri sotto terra per salvare quei mutantes di mierda dai Purgadores, perdere tutti i suoi compari nella valanga e ritrovarsi da solo, L'Orbo Pacific a separarlo da casa e nessun marinaio che avesse le palle per attraversarlo nel raggio di kilometri.

    L'oste lo avrebbe venduto non appena avesse capito che a provocare il casino nell'arena era stato lui. Bastava guardare la sua faccia per saperlo. Per cui, ovviamente, ha dovuto sparare anche a lui.
    Meglio affrontare un paio di avventori incazzati che i Signori del Sangue

    Uscire dalla città è stata fortuna pura.
    Una nave in partenza, un imbarco last second ed un capitano disposto a rendersi conto che dare un posto sotto-coperta ad una pistola in piu' non poteva mica fare male agli affari.

    Dieci giorni dopo, gli ematomi sono iniziati a regredire dal nero pece ad un rosso malato.
    Due giorni in Oadivev e si è già rotto il cazzo - ma non è per quello che ha deciso di andarsene anche da li.
    Il Capitano della nave sarebbe tornato a Diguò si e no in cinque giorni. Gliene restavano bene o male altri dieci prima che la cavalleria dei Signori del Sangue venisse a prenderlo, guidata dalla buona volontà del capitano.

    Loro, o gli Epuratori.
    Andare in giro a vantarsi di avergli fatto il culo non è stata la mossa migliore degli ultimi tempi.
    Forse anche peggio di provare a stendere un Golia a mani nude.


    Oggi
    RINATA MASLO



    Ed è qui che entra in gioco il Sandy News.
    Dopo due viaggi via mare, tanta corruzione, tanta bella roba appena comprata e cibo e acqua per tenersi in vita, i boinn scarseggiano.

    Avrebbe accettato anche di spalare merda di Calamità in mezzo al deserto, se la paga fosse stata buona.
    Per cui eccolo qua, a bussare (pestare pugni) alla porta della Rocher, in attesa che la donna lo degni della sua presenza. E dei suoi boinn.

    Il gonfiore è sparito.
    Tutto quello che resta degli ematomi è un pallore sbiadito.
    Una macchia gialla li dove i pugni del Golia gli hanno frollato la faccia.

    E dopo tutto questo tempo a spendere soldi, non ha molta voglia di aspettare il momento di riceverli.
    "¿Entonces?" Pesta altre tre volte sulla porta. Prima o poi qualcuno sarebbe arrivato ad aprire, o l'avrebbe buttata giu'. Una delle due.

    Quando il primo degli altri buoni samaritani appassionati d'arte si fa vedere davanti alla soglia della Rocher, si gira verso di lui e gli fa: "¿Y tu a quien verga quieras?" sorridendo affabile.

    Edited by Valentine' - 31/10/2017, 03:32
     
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    Rinata Maslo.

    Rigirò l’articolo a lungo tra le mani durante i tempi morti del viaggio in nave, ovvero quando le onde decidevano di dare tregua allo scafo e lui non doveva correre da una parte all’altra per tapparne i buchi. Non che ne fosse realmente in grado, ma così gli era stato detto di fare.

    Aveva imparato a leggere all’età di trent’anni grazie ad una prostituta di alto borgo di nome Delia. Leggere gli dava piacere quanto sbattersela, lo faceva sentire al passo con il mondo.
    Arte, reperti da riportare alla luce del sole. Pane per i suoi denti.
    Quante volte aveva partecipato a spedizioni del genere giù all’Angolo. Bastava sostituire quella parola, di cui non comprendeva affatto il significato, con la parola “tecnologia” ed il gioco era fatto.
    Avrebbe preferito allontanarsi maggiormente dalla sua vecchia mansione, ma era impossibile non ascoltare il richiamo dei cinquecento Boinn messi sul piatto.

    Il viaggio durò alcuni giorni. Si accorse di essere arrivato a destinazione quando sentì l’odore acre del petrolio nei polmoni.
    Per ingannare l’attesa girellò sul ponte, osservando le spropositate ombre delle piattaforme infilarsi nelle acque. Giganteschi ammassi di metallo arrugginito e sfregiato dalle onde, illuminati dalla fioca luce del crepuscolo.
    Il mare nero era ricoperto da sfumature arancioni innaturali. Mai aveva visto uno spettacolo del genere.
    Il fumo della sua sigaretta inacidì ancora di più l’aria. La spense sul tacco degli stivali, gettò il mozzicone ai pesci e si preparò a scendere. Per un attimo pensò di aver rischiato di incendiare l’intero cazzo di oceano.

    Furono i marinai ad indicargli la via per raggiungere l’abitazione della Rocher, una baracca di lamiera addobbata con qualche decorazione floreale. Certo era eccentrica, ma nulla in confronto alla tenda di Scraper, dove un miscuglio di epoche e culture diverse creavano un ambiente caotico, al limite del pacchiano.
    Sulla soglia si trovava già un uomo. Era almeno dieci anni più giovane di lui.

    CITAZIONE
    "¿Y tu a quien verga quieras?"

    “Ottimo”, bisbigliò sottovoce.

    Non capì una singola parola. Forse lo aveva appena insultato in un qualche idioma sconosciuto, ma non gli importava.
    Sputò a terra e si avvicinò silenziosamente alla porta, estrasse il pacchetto di sigarette contenente qualche fiammifero e lo porse all’avventore.

    “Sei qui per il mio stesso motivo? Perché qualcosa mi dice che tu non sei Vanessa.”

    Parlava come si parla ad un bambino, sillabando le parole. Era in grado di capirlo?
    Sorrise, prendendo una sigaretta dal pacchetto ancora teso in avanti ed infilandosela in bocca senza accenderla. Aspettò la stessa mossa da parte dell’altro uomo.

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    Junkrat

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    Dal giorno dell'esplosione Junkrat se ne andò da quel posto di merda, cominciando a vagare senza una meta precisa.
    Continuò a specializzarsi nella sua arte ma aveva bisogno di soldi per comprare i materiali e per vivere, così svolse vari incarichi e commissioni ma niente che gli interessava per davvero.
    Non possedendo più un'auto era costretto a cercare lavoro nei dintorni.
    Un giorno arrivò davanti ad una bacheca, c'erano incarichi come scorta di una carovana, uccisione di bestie ma la paga era misera.
    Stava per andarsene quando vide, buttato per terra, il Sandy News, lo prese e cominciò a sfogliarlo speranzoso di trovare qualcosa di interessante, beh lo trovò.
    Si diresse a Rinata Maslo immediatamente, quei 500 boinn gli diedero quella carica in più per affrontare il viaggio.
    Arrivato a destinazione, si accorse di non essere l'unico interessato, c'erano, infatti, altre due persone ad aspettare sul ciglio della porta.
    "Immagino che anche voi due siete venuti qui per quella bella somma, eh?", disse avvicinandosi alla porta.
    Bussò, nessuna risposta. Per ingannare l'attesa si mise, seduto per terra, a pulire la sua pistola.
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    Edited by Krayban - 6/11/2017, 17:49
     
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    Brumon, il bravo

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    Il terreno pareva duro, e camminare su di esso era stancante e pesante, le gambe avevano i muscoli gonfi e il fiato del Golia stava straripando aria, i polmoni lavoravano.
    L'articolo stretto in mano mentre le braccia accompagnavano le anche per coordinare i passi, era divertente correre, ma sicuramente l'assenza di una qualche traccia civilizzata lo spazientiva.

    Dopo altro arrancare all'orizzonte cominciò a stagliarsi una figura, quella che sembrava essere la zona descritta dall'annuncio, ciò è bene, quindi da adesso si corre!

    Una grassa risata riecheggiò lì intorno mentre un Golia gigantesco vestito di pannelli ne percorreva i percorsi piani.
    Anche la testa era coperta da una specie di casco, solo che questo proteggeva anche naso e zigomi, braccia possenti, il sinistro ancor di più, mentre si stagliava come un gigante sul terreno circostante.

    Quando cominciò a prendere meglio a fuoco tre uomini lì presenti rallentò fino a ritornare a velocità di camminata, prendendo respiro, con sguardo scrutatore.
    Senza dire nulla si avvicinò, giusto un cenno ai tre, sotto i pannelli potevano intravedersi Delle vesti colore marrone in origine, diventate poi più scure per l'usura con molte tasche e un paio di lacerazioni.

    Il Golia si accarezzò il mento con una mano coperta da pannelli.

    "È chiuso?" indicando la porta, con voce grava.

    Nel mentre, una mano teneva l'articolo in vista.

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    Pannelli rinforzati AD 3 R 2 su tutto corpo tranne torso.



    Edited by Yassin-iasso Al Mobaslat - 31/10/2017, 16:26
     
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    Chido

    Scheda|Guardia della Carovana | Telaio Massiccio | PF 6/40 | Strategia 47


    All'inizio Chido non la prende bene.
    Guarda Jack come se fosse indeciso tra scuoiarlo appeso ad un gancio da macellaio o strappargli gli occhi con un cucchiaio arrugginito. Ma la sigaretta cambia tutto. La sua faccia si illumina di immenso. Prende la sigaretta e se la passa sotto il naso, gustandosi l'aroma del tabacco con un bel respiro. Poi esala, lento e la mette in bocca. Si, non fuma da una vita. Si vede?

    "Non conosci l'idioma, hermano?" Prende anche un fiammifero. Blocca la punta dell'indice sul pollice, prende la mira, lascia andare l'indice di scatto, colpendo e accendendo la capocchia con l'unghia. Usa la fiamma per accendere entrambe le sigarette. "Dovresti viaggiare di piu'. Ti apre la mente."

    Si gusta la prima boccata ad occhi chiusi, inalando il fumo di diaframma. Lasciandolo li. Lo butta fuori quando apre bocca di nuovo. "Almeno sei perspicace, amigo." E ridacchia. E la sua faccia suggerisce che è qualcosa su cui dovrebbero ridere entrambi.

    E' qui che arriva Junkrat.
    Commenta, sempre ridacchiando, con: "Mi sa che a Vanessa piacciono le gang bang, hermano." E subito dopo, alzando la voce, risponde a Junkrat: "Si, amigo. Siamo tutti qui per i soldi."

    Quando arriva Brumon (e rendendosi conto che non è uno stronzo mandato li per fargliela pagare) si è già rotto le palle di dover rispondere alla stessa domanda per la terza volta e lascia fare agli altri, concentrandosi sulla sigaretta.



    Trasporto in [P]
    + Mantide



    Zaino
    + Tirapugni Calibro 12 + (x10) Proiettili .12G +The 13th + Funny! + Corda di Canapa + Fiammiferi 19/20 + Manette + Siringa (Vuota)


    Indossati
    + Scarponi da Viaggio + Vesti Intercambiabili + Pelle di Luredom (Braccio Dx, Ventre)
    + Pelle di Staver (Torso) + Copertone (Braccio Sx)
     
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    Iron Jack

    Link Scheda | Età: 38 | Maestria: Guardia della Carovana | Dono: Nessuno | Razza: Umano | PF 42/42 | Strategia:42
    Jack ritirò il pacchetto e lo infilò nuovamente nel retro dei pantaloni.
    Ok, il tizio lo capiva, ma la sua espressione lo mise in allerta. Sembrava che da quel ragazzo stesse per uscire un demonio, sopito poi dall’odore della sigaretta.
    Osservò Chido sniffare la bionda come cocaina e, compiaciuto, sfoggiò il suo migliore sorriso ingiallito. Non era il momento di attaccare brighe.

    “No amico, non conosco l’idioma. Non viaggio da parecchio tempo. Il mio nome è Jack, nel caso avessi bisogno di un’altra di quelle.”

    Stava fumando in piedi, con i tacchi degli stivali affondati nel pietrisco, quando vide palesarsi altre due figure. Soffiò via il fumo dai polmoni gustandone ogni sfumatura e dopo l’ultimo tiro, prese la sigaretta tra le dita e la fece scattare in direzione degli uomini appena arrivati. Una lucciola nel buio. Le ombre degli edifici più alti, plasmate dal tramonto, lo avvolgevano in una coperta scura. Poteva ancora sentire l’odore del tabacco appiccicato alla mano.
    Sputò a terra qualcosa di denso e nero.

    Cazzo, quel tizio è bello grosso.

    Ascoltò ciò che avevano da dire e poi rispose con tono calmo, massaggiandosi quella sottospecie di hula hoop che portava al lobo sinistro. Retaggio delle tribù primitive del sud. Portafortuna all’occorrenza.

    “Tutti qui per lo stesso motivo, già. La padrona di casa è in ritardo e non ci ha nemmeno fatto trovare la cena pronta. Qualcuno fuma?”

    Pronunciò le parole a voce alta, portando la mano alla scatola contenente le bionde. Ad Angolo ne poteva avere fino all’intasarsi delle vie respiratorie, quindi non era tanto abituato a conservarle.

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  8. Krayban
     
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    Junkrat

    Scheda | Età: 22| Maestria: Demolitore| Dono: Terzo occhio| Razza: Umano| PF 36/36 | Strategia: 40

    "Già, i soldi... non ne sono mai a sufficienza", esclamò in seguito alla risposta di Chido.
    Infatti, Junkrat aveva un costante bisogno di soldi per procedere nella sua arte, come tutti in quel Nuovo Mondo d'altronde, magari per ragioni diverse ma più soldi si ha meglio è.
    All'arrivo di Bruman, Junkrat era seduto per terra, quindi il Golia gli parve ancora più grande di quanto non fosse.
    Si alzò per riequilibrare un po l'altezza, si tolse la polvere dai pantaloni e rispose al Golia
    "Si, è chiuso, e chissà quando verranno ad aprire"
    Poi, mentre cercava qualcosa dal suo zaino, si girò verso Jack
    "Si, io fumo ma ho finito tutto, in compenso però ho questa"-prese la bottiglia di alcol dallo zaino e la agitò con la mano destra-"Un'altra mia compagna di viaggio"
    Si mise di nuovo in attesa fissando la porta, sperando che di lì a poco qualcuno l'avesse aperta.
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    "Apprezzo ma non fumo, grazie lo stesso."

    Aspettare non era il suo forte, si avvicinò alla porta mentre il braccio sinistro cinse il pugno.

    "Mi sono fatto non so quanti Kilometri a piedi, la mia pazienza si asottiglia!"

    Lo sguardo è volto verso la porta mentre un possente pugno si abbatté nella parte destra, dove si presumeva ci fossero i cardini, quindi saltati quelli dovrebbe essere stato facile aprirla.

    Dopo il colpo guardo la bottiglia "Quella la accetto volentieri."

    La voce grava risuona roca, risaltando il tono spazientito.

    Braccio del ciclope sulla porta, almeno quella è l'idea ( 2D6+5 )


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    Tre uomini ed un golia si presentano alla porta dell'abitazione di Vanessa. L'unico a presentarsi è Jack che, per fare buona impressione sugli altri, offre sigarette a destra e manca. La porta viene colpita diverse volte nella speranza che venisse aperta, ma il grande golia non aveva tutta questa pazienza. E come dargli torto? Ha viaggiato a piedi dal continente Nord per questo incarico. Tira un bel pugno in quella porta di metallo.
    Brumon ---> danni alla porta 2d6+5 ---> 5+6+5 ---> 16

    Questa subisce un'ammaccatura, ma resiste al possente impatto. Pochi istanti dopo arriva una donna snella, alta circa un metro e sessanta. Abiti semplici. Porta un paio di occhiali da vista e sta trascinando con se un carrettino con dentro qualcosa coperto da un telo bianco, macchiato da chiazze rossastre.
    Si avvicina al gruppetto. Li squadra, dalla testa ai piedi, uno ad uno. Le sue mani, sporche dello stesso rosso impregnato su quel telo, si liberano del carretto, parcheggiandolo vicino ai quattro. Poi, prima di svoltare l'angolo che porta sul retro dell'abitazione, dice:
    Forza! Venite ad aiutarmi invece di restare lì impalati. Tu, Mr Muscolo. Dice indicando Brumon.
    Portami quel carretto. Datevi una mossa, forza! Tra poco farà notte.
    Così sparisce nel vicolo.
     
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    Brumon, il bravo

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    CITAZIONE
    Forza! Venite ad aiutarmi invece di restare lì impalati. Tu, Mr Muscolo. Dice indicando Brumon.
    Portami quel carretto. Datevi una mossa, forza! Tra poco farà notte.

    uhm...

    "Che banale riduzione Delle mie capacità..."

    Tolse il velo dal carrello per vederne l'interno, probabilmente corpi smembrati...

    Dopo aver soddisfatto la sua curiosità prese il carrello e cominciò a spingerlo verso l'inteno con il braccio più piccolo osservando l'arredamento della baracca decorata.

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    Junkrat

    Scheda | Età: 22| Maestria: Demolitore| Dono: Terzo occhio| Razza: Umano| PF 36/36 | Strategia: 40

    Junkrat alzò gli occhi al cielo e tirò un profondo sospiro.
    "Finalmente è venuto qualcuno, sei tu Vanessa giusto?"
    Seguì Bruman e sbirciò anche lui nel carrello, incuriosito dal suo contenuto.
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    Iron Jack

    Link Scheda | Età: 38 | Maestria: Guardia della Carovana | Dono: Nessuno | Razza: Umano | PF 42/42 | Strategia:42
    Mentre osservava la ragazza in avvicinamento, lanciò una delle sigarette a Junkrat.

    “Potresti non avere altre occasioni, goditela.” Non lo guardò nemmeno.

    Non sbirciò dentro il carretto della donna. Tendeva a farsi i fatti propri. Una delle prime doti apprese dai Placatori veterani in gioventù.
    Non parlavano molto, non avevano la pazienza per ripetere le cose due volte. Imparò ad ascoltare alla prima.
    Seguì Brumon restando in silenzio, con gli occhi puntati verso la nuova datrice di lavoro.

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    Chido

    Scheda|Guardia della Carovana | Telaio Massiccio | PF 6/40 | Strategia 47


    Così era questa, Vanessa?
    Una malhumorada che se ne va in giro con i cadaveri (presumibilmente) nei carretti?
    Non gli piace per niente.
    Mica per i cadaveri. Per l'atteggiamento.

    "Hey, hey, hey. Piano, guapa."

    Non si fa comandare a bacchetto da nessuno. Neanche per 500 boinn.
    Ma buttarli nel cesso per l'orgoglio sarebbe da coglioni, quindi un minimo di considerazione è disposto a dargliela. Giusto un minimo.

    Le fa un sorriso finto come la naftalina, affiancandola.
    "Dicci prima che intenzioni hai, vale? Abbiamo fatto tutti un bel viaggio per essere qua-"
    In realtà non lo sa che tutti gli altri hanno fatto un sacco di strada per essere qui, ma gli suona bene come leva.
    "Sarebbe scortese tenerci all'oscuro, non trovi?"



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    + Tirapugni Calibro 12 + (x10) Proiettili .12G +The 13th + Funny! + Corda di Canapa + Fiammiferi 19/20 + Manette + Siringa (Vuota)


    Indossati
    + Scarponi da Viaggio + Vesti Intercambiabili + Pelle di Luredom (Braccio Dx, Ventre)
    + Pelle di Staver (Torso) + Copertone (Braccio Sx)
     
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    Nel carretto della donna vi era....
    Un quadro raffigurante un rosso tramonto.

    Rispondendo alla domanda di Junkrat, apre la porta sul retro dell'abitazione e vi fa cenno di entrare.
    Proprio così, Vanessa Rocher, sono io. Forza, entrate. E qui interrompe Chido cercando di tirarle fuori qualche informazione sulla missione da compiere.
    Tale scortesia non l'approvo! Voi sapete il mio nome, ma nessuno si è presentato. E ho lasciato fare. Ora vi sto accogliendo in casa, vi offro l'opportunità di un lavoro e tu mi tratti in modo così villano. Sei proprio un buzzurro, ecco! Se non ti andava di venire fin qui, beh, nessuno ti ha costretto. Capisco che non è l'arte ad interessarti, ma se davvero ci tieni ad avere quel bel gruzzoletto di boinn, faresti bene ad imparare un po' di educazione! Risponde la donna con tono altezzoso e offeso, lasciando Chido sul ciglio della porta per raggiungere Brumon.
    Attento gorilla quando entri col carretto. Ci passa appena... e non solo il carretto. Vedi di non rompere niente!
    Una volta dentro vi fa accomodare intorno ad un tavolo rotondo. L'interno della struttura è arredata con oggetti di uno spiccato senso artistico. Quadri, vasi antichi, persiani. Molti oggetti d'arte del vecchio mondo. La casa è grande e ha parecchie stanze, tutte arredate con cimeli del vecchio mondo.
    Dunque. Ho bisogno che voi recuperiate un importante quadro risalente a prima del Grande Disastro. L'edificio che lo custodisce si trova a tre giorni di viaggio andando verso sud-ovest. Verrete forniti di tute anti-radiazione e maschere antigas. Non è solo il quadro che mi interessa, quello è la priorità, certo. Ma se trovate altre opere d'arte, dipinti o statuette che siano, portatele da me. Partirete domattina. Questa notte alloggerete dal fitta-camere Hernest, al saldo ho provveduto io. Ci sono domande?
     
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65 replies since 27/10/2017, 12:08   1228 views
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