[RAG] Save Hope or Die

rag di frederic90; linea temporale successiva a "corsa contro il tempo"

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    XYLOS

    Scheda | 25 | Segugio | Rallentamento Temporale | Umano | PF 36/47



    E sono improvvisamente di nuovo lì. In quella carcassa di metallo in mezzo al deserto.

    Come ci sono arrivato? Quanto tempo è passato?


    Una volta di nuovo brancolo nel ventre arrugginito di quella nave. Una volta ancora in questa gabbia di morte.

    Dove sono? Dove devo andare? Come faccio a trovarla?


    Devono avermi drogato, la mia vista è sfocata, sento a malapena ciò che c’è attorno a me, il mio equilibrio è precario. Ma io so perché sono nuovamente qui. So che lei è qui, ancora.

    Da che parte? Verso le prigioni? Verso il ponte?


    Non mi sbagliavo, il passaggio che tempo fa ci fece fuggire si è rivelato l’unico modo sicuro per intrufolarsi in questa fortezza.

    Ed ora?


    Peccato che sono qui senza ricordare nulla, senza sapere da quanto. Solo ora mi pongo il problema di cosa troverò qui dentro. Solo ora mi accorgo di essere qui.
    Improvvisamente catapultato in queste luride cucine. Vedo il mio volto rigato dalla fatica e dal sonno. Alle mie spalle, su quella parete, ancora visibile sotto strati di grasso e unto, come uno sguardo fisso capeggia quella scritta.

    Save Hope or Die


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    A suo tempo una minaccia, per me una promessa, per lei un giuramento.

    Che sia invece la mia condanna?


    Parole scritte col sangue, il mio. Lo stesso sangue che mi ha richiamato qui.

    Quando ho iniziato questa folle ricerca? Quando, come una falena che s’avvicina alla fiamma, ho deciso di tornare all’inferno?


    So che lei è qui, ancora. Lo so… lo credo… lo spero…
    Le luci si spengono all’improvviso. E una sferzata d’aria calda mi sbatte in avanti, verso dove non saprei dirlo.



    Corro. Corro lungo i corridoi di questo relitto di ferro. Porte, scale, pareti. Tutto maledettamente uguale a se stesso. Devo essere nel cuore della nave. Nessuna luce da fuori. Ogni tanto qualche lampada alimentata da chissà dove. I miei passi rimbombano e si propagano altrove tra le ferite incrostate di questo corpo freddo.

    Dove sei Hope? Riesci a sentirmi? Sto arrivando…


    Corro avvolto dal buio. Non so neppure io come faccio a non andare a sbattere, come faccio a proseguire sempre diritto.

    Possibile che non ci sia più nessuno? Possibile che nessuno ancora mi abbia sentito?


    È un attimo. Le luci si spengono all’improvviso. Cado verso il basso, di quanto non saprei dirlo.



    E improvvisamente come mi sono ritrovato qui sono accerchiato dagli uomini di Adon. Mi vedo, li, nella stanza circolare coi suoi pilastri di ferro. Quel soffitto basso che quasi mi soffoca.
    Ed io immobile, attorno a me c’è qualcuno, Joe? Glitter? Non li vedo eppure so che sono li. So che siamo stati li, in quella sala.

    Siamo già stati qui, ed ora di nuovo?


    Ed ecco Adon sul suo trono sgualcito, pneumatici accatastati e logori innalzano quel seggio e quel bastardo schiavista. L’odore del suo sigaro si diffonde avvolgendo il suo viso in una nube di fumo chiaro. La pupilla bianca del suo occhio sinistro, la cicatrice, quella croce tatuata sulla testa calva. Eccolo, dopo tanto tempo di nuovo di fronte a me. Capace di decidere il destino di chi percorre questi ponti marci e arrugginiti.

    Parlami Adon! Portala qui!


    Adon parla ma le sue parole sono vuote, un’eco lontana, come un rombo di motore. I suoi uomini sono già su di me, mi colpiscono come un burattino inerme. Provo a parare i colpi ma senza successo. Il mio corpo a malapena si muove sotto le botte senza pietà. Vedo il mio viso impassibile e i loro pungi sul mio ventre. Qualcuno mi colpisce alla schiena. Ogni colpo è una vampata di fuoco sul corpo.

    Così tanta violenza. Così poco dolore. Conta solo una cosa. Hope


    Il sudore mi bagna il viso, sento il sapore di sangue e sale.
    Colpi su colpi. Siamo finiti.

    …Hope… Hope…


    Ora c’è qualcuno vicino ad Adon e i suoi uomini si sono fermati. È Rabdum, il fratello di Adon. Ricordo solo la sua voce melliflua e i tatuaggi sul suo viso. È in ombra, che sta facendo?

    Ci salva? Per la seconda volta?


    Non ci salva. Un cenno di fronte al trono. Proprio di fronte a me, a noi. Mi volto quel tanto che basta per vedere ciò che vuole mostrarmi.

    Hope


    Una tunica scura, un velo sul viso. Le sue fattezze solo accennate. Eccola, viva solo grazie a Rabdum. Una schiava per Adon, una sposa in catene, una madre per vivere.

    Hope


    Io che ti ho tolto dalle catene di un viscido grassone ti ritrovo qui. Di nuovo schiava. Di nuovo sola. Così giovane. Così bella.

    Hope


    Non riesco a vedere di più che i tratti del viso dietro quel velo. Vedo il mio volto in preda all’angoscia di vederla così vicina e di non poter far nulla. Qualcuno mi trattiene. Mi agito, mi muovo, scalcio. Dall’alto del trono Adon estrae la pistola e con la quieta calma con cui uccide i suoi servi inutili punta la pistola verso Hope.

    BLAM


    ***


    Mi sveglio in un bagno di sudore. Il coltello automaticamente estratto da sotto il cuscino è nella mia mano, teso sopra la lurida brandina in cui dormivo. Il mio respiro accelerato e rumoroso. Un’eco di uno sparo fuori, lontano nel buio. Luna e stelle illuminano il silenzio fuori da questa baracca. Joe dorme ancora, qui accanto. Solomons? Partito, verso il mare a ovest. Dobbiamo partire anche noi, eppure… eppure qualcosa mi chiama. Il mio stesso sangue urla vendetta. Il mio cuore chiede di adempiere la promessa. La minaccia non resterà vana.
    Mi alzo, stringo il coltello, esco sulla soglia della casa in rovina. A malapena so dove siamo. Questo dannato deserto non ci ha dato tregua, un motivo in più per lasciarlo, è vero, ma non posso andarmene lasciandola qui. Ritrovare quella nave potrebbe essere difficile, ma sicuramente qualcuno ne sa qualcosa, è troppo grande per essere un insediamento sconosciuto. Gli uomini che ci hanno trovato avranno dei contatti da queste parti. Qualcuno sarà caduto vittima di Adon e della sua banda, riusciremo a ottenere delle informazioni.

    Ho deciso. Prima di lasciare queste terre ti ritroverò.
    Hope, torno a prenderti


    Trasporto in [P]: coltello SxTg / Segaspada / borraccia / magnum Blitz


    Edited by ShittyParty - 28/3/2017, 09:09
     
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    Speravo di leggere una tua RAG prima o poi e, per mia sorpresa, ci hai messo di mezzo Hope.
    Mi piace un sacco.
    All'inizio non avevo capito fosse un sogno e meglio così, sei riuscito a trasmutare l'onirico in reale.
    Poi ho capito, quando hai parlato di Adon (che è morto), ho compreso che Xylos stava vivendo un sogno.
    E, ripeto, mi piace come input e motivazione che spinge il tuo pg a riaffrontare quell'inferno per riprenderla.
    E' scritta bene, c'è tutto. Ti becchi 14 PC.
    Good job!
     
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1 replies since 27/3/2017, 23:08   87 views
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