Sentenza
Link Scheda | Età 21 | Maestria: Guardia della Carovana | Dono: Artigli Retrattili | Razza: Umano | PF 33/
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Non credevo sarei mai tornata qui...
Ad occhi chiusi presi un profondo respiro per calmarmi, quando li riaprii davanti a me un albero spoglio e rinsecchito si reggeva per miracolo nel mezzo di un paesaggio sterile e secco, chissà come aveva fatto a crescere in quel luogo...
Lentamente lo raggiunsi, il sole era alto e non tirava un filo di vento, solo i miei passi rieccheggiavano tra le pareti rocciose attorno a me, quello era un luogo di morte.
Era qui, qui che il mio istinto mi aveva condotto, nel luogo in cui mi avevano uccisa.
Non comprendevo da cosa potevo averlo capito ma il mio cuore sembrava essere certo che le voci appartenevano a quel giorno.
Mi abbassai accovacciandomi davanti ad un ramo spezzato, la mia mano sfiorò un pezzo di corda ancora annodato attorno al legno.
-Spara razza di idota! O preferisci prendere il suo posto?!- allontanai la mano di scatto chiudendo gli occhi.
Chi era quell'uomo? E con chi stava parlando?
Click. Rumore di un colpo in canna pronto a partire -Spara.-
Vidi le sue labbra sottili scandire le parole, mi alzai avvicinandomi all'albero e voltandomi a guardare la scena, la visione era sfocata davanti a me mentre lentamente sentivo la pressione aumentare attorno al mio collo.
Sussultai, improvvisamente le immagini confuse che negli ultimi giorni avevano popolato i miei incubi erano diventate chiare davanti a me.
Ero lì, i piedi su un misero sgabello mentre una bambina mi puntava contro una pistola, chi era? Non riuscivo a ricordare ma sentivo che era importante per me.
Un uomo dal volto scavato al suo fianco le stava puntando una pistola alla tempia.
"Non osare toccarla pezzo di merda!"
L'uomo si voltò verso di me con ilarità -Non mi sembri nella posizione di fare minacce...- poi si abbassò tornando a rivolgersi alla bambina.
-Mia cara, é molto semplice, se riesci a sparare a quella corda prima che io abbia sparato alle quattro gambe dello sgabello... tua sorella vive-
Le diede un una leggera spinta in avanti invitandola a prendere la mira
-Certo... c'é sempre la possibilità che tu sbagli e colpisca lei... ma se ti rifiuti il colpo che finirà nella tua testa sarà una certezza.-
La guardai rassicurante "V-Va tutto bene, hey, guardami... Non mi colpirai, ce la puoi fare Mace."
I suoi occhi erano così spaventati... -Non-Non ci riesco, non posso mi spiace!-
L'uomo la colpì, questa volta con forza "Ti ho detto di lasciarla stare! Hai già me, uccidimi e falla finita, che altro cazzo vuoi dalla mia famiglia?!"
Mi protesi in avanti in uno scatto d'ira col risultato di sbilanciarmi ulteriormente fin quasi a scivolare dallo sgabello, l'uomo scoppiò a ridere.
-Cosa voglio?- accarezzò la guancia di Mace guardandomi
-Voglio che tu muoia sapendo che la tua vita e i tuoi sforzi sono stati del tutto inutili. Voglio che guardi tua sorella negli ultimi istanti della tua vita...-
sparò ad una gamba dello sgabello che subito iniziò a scricchiolare -...sapendo che prenderà il tuo posto, che diventerà esattamente ciò che tu avresti potuto essere.
E soprattutto..." sparò ad una seconda gamba, ora era la pura pressione dei miei piedi a sostenere la struttura, si avvicinò prendendomi il volto in una mano e sbilanciandomi, una volta lasciata la presa sapevo che lo sgabello sarebbe caduto...
-Voglio che tu sappia... di aver fallito.-
Fu un istante, poi mi lasciò andare, i miei piedi restarono nel vuoto mentre sentivo la pressione attorno al mio collo diventare insostenibile, la vista tornò a sfocarsi mentre tutto attorno a me rallentava.
Grida, l'uomo trascinava via la bambina a forza. Poi il nulla.
Riaprii gli occhi tornando al presente, una lacrima a solcarmi il volto mentre con una mano stringevo il ramo che spezzandosi mi aveva salvato la vita, la asciugai scacciando la tristezza e facendo spazio alla rabbia.
Lo avrei trovato, avrei trovato quell'uomo e avrei fatto giustizia.
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