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E così erano dentro. Ed una volta dentro l'unica chance che avevano era quella di sperare di avere una carta vincente, perchè da lì nessuno sarebbe uscito vivo altrimenti. «Ce l'abbiamo.» esordì la Dealer dopo che la voce altisonante di Dealgood ebbe smesso di gracchiare dagli altoparlanti.
«Abbiamo un regalo. Un'azione che dice tante cose...» fece cenno a Crank, che teneva la testa di Nasorosso, di estrarla dal sacchetto e di esibirla, mettendola in bella vista.
«C'è stato un cambiamento ai vertici, come certamente già saprai Dealgood. La Progenie ha cambiato volto, è rinata e rinnovata e con lei il modo di fare affari. Ti portiamo la testa di Nasorosso prima di tutto come segno di pace, poi come gesto di buona volontà da parte nostra di tornare a fare affari con voi e, terzo, come premessa di una nuova ed imminente collaborazione che porterà a voi, e a noi, più profitti di quanto potrebbe farlo un'altra guerra tra bande... ma soprattutto il dominio incontrollato di Mater Fonda.»
E Swan calò l'asso, sperando di ricevere una seconda mano buona in quella partita chiamata "vita o morte".

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Swan scuotè la testa in direzione del fratello.
«No Bror. Non succederà niente di tutto ciò.»
Fece un cenno ai presenti di attendere, ancora una volta. «Appena Greed si leva dal cazzo, andiamo. Atteniamoci al piano e basta.»
Poi guardando il fratello, aggiunse: «Niente colpi di testa. Ne va della vita di tutti.»

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Così sarebbe arrivata anche Paradise. E con essa il dominio su un gran fetta di terra dell'Ovest.
Il suo nome sarebbe riecheggiato ovunque ed insieme al suo nuovo esercito, la Progenie, si sarebbero garantiti un'esistenza da dominatori.
«Ehi Bror, guarda...» disse Swan, in piedi sul tettuccio della sua 5Hundred, ammirando l'enorme folla di soldati della Progenie.
«Guarda dove cazzo siamo arrivati!» gli rivolse un sorriso e gli appoggiò la mano sulla spalla.

Più tardi si diressero a Circo Declino. Il penultimo gradino dedito alla conquista di Paradise era proprio rappresentato dall'accordo con Dealgood.
Una volta vicini, Swan e gli altri, si ritrovarono ad assistere ad una delle tante scene crudeli che si consumavano giornalmente al Circo Declino.
La rossa alzò una mano, facendo cenno a tutti di non fare niente.
«Lo so, è uno spettacolo del cazzo che ci risparmierei volentieri ma... intervenire non servirebbe a nulla e poi, sbaglio, o quello è Greed?»

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Boom --- ...n-niente?
Sarebbe potuta andare in altre mille modi diversi e forse moltissimi di quei modi ,avrebbero visto spazzati via Swan, Crank e compagnia bella. Ma non quello. Non quel giorno, non quel frangente, non in quel modo.
Si ritrovò a salutare la Morte per l'ennesima volta, avvicinandosi, da pari a pari, per salutarla e sussurrarle amichevolmente: "Non ancora".
Poi un schioccare di dita e tutto si risolse in un attimo.

Allibita, la Dealer si voltò verso Cotton credendo che fosse merito suo e dei suoi "poteri". «Sei stat---»
«No. Non io... ma lui.» rispose, indicando con la testa Zyprian.
«Zyp? Zyp! Ma cosa...» chiese, fissandolo incredula. Poi fece un cenno di rimando (ci sarebbe stato un momento anche per le spiegazioni) ed un cenno di gratitudine e tornò, a gran passi, verso Snake che nel frattempo rantolava e borbottava inutili scuse/proposte/accordi. Tutta roba che Swan non si degnò neanche di prendere in considerazione.
Piuttosto, estrasse il suo coltello SxTg e con rapidità lo conficcò nel ginocchio sinistro di quel pezzo di merda, scavando a fondo, rompendo ossa, tendini e nervi. «Questo è per Glitter, figlio di puttana!» si rialzò, estrando l'arma e ripulendola su di lui.
«Crank, sai cosa fare.» disse, impassibile.
«Voi altri? Tutto ok?» chiese poi, rivolgendosi al resto del gruppo e voltandosi verso Zyp, aggiunse con un accenno di sorriso: «Porca troia, Zyp! Ma perchè non... non ce l'hai mai detto, uhn?»

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ll Ka' è un vento mutevole. Eccome.
Arrivati però a quel punto, Swan si era decisamente stancata di andare dove soffiava il vento, piuttosto era giunto il momento di navigare di Bolina.

la Dealer era impassibie davanti a quel figlio di puttana di occhi-a-testa-di-cazzo.

Swan in silenzio ancora.

Swan si voltò verso Cotton e poi verso Oy, sperando di ricevere un indizio circa le intenzioni del bastardo. Niente.
Ok, si disse. Vuoi giocare? Vediamo come te la cavi con i Bluff!
Si voltò verso Cotton, dando il profilo destro a Snakkino-bello.
Con l'occhio sinistro fece una sorta di movimento impercettibile, per Cotton.
Poi estrasse la pistola e la puntò verso quest'ultimo: «Chi? Questo? Che porblemi c'è... niente di personale, Cot!»
Un breve sorrisetto poi fece una leggera pressione sul grilletto e...
Si voltò rapida verso la mano di Snake e fece fuoco, una, due e tre volte; sperando, nel frattempo, che gli altri reagissero all'occasione...

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Eppure si fidava, la Dealer.
Lentamente emise un sospiro, stanco e amareggiato, ed annuì in direzione di Cotton. «Ti credo. Voglio crederti...» gli disse.
Perché diavolo avrebbe fatto 'sto casino, altrimenti? Doveva fidarsi, non aveva altra scelta.
«Se dici che ci serve, per ora, ok... ma quel figlio di puttana squamato finirà appeso non appena non ci sarà più utile. Te lo assicuro!» aggiunse fissando prima Cotton e poi Crank che stava sbavando come un cane randagio davanti ad un Dinki-Di.

«Non so se fosse davvero un tentativo di sbarazzarsi di noi o, seriamente, cercava di guadagnarci qualcosa di più... fatto 'sta che finita questa storia, quello è morto.» rispose, tornando a sottolineare quello detto poco fa.

«Per Zyp, hai davvero qualcosa da poter sostituire a quel moncherino? Jass, pensi di essere in grado di installargliela? Posso darti una mano... qualcosa, anche se poco, ci capisco di Tecnologia... »

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Non aveva fiatato, neanche una cazzo di parola, da quando avevano lasciato Molte Rovine.
Swan si era chiusa a mo' di riccio, in un silenzio tutto suo.
Non disse niente nemmeno quando arrivarono di nuovo a Mater Fonda e quando quello lì le consegnò un biglietto per una destinazione; si limitò a dare una mano e poi dirigersi con gli altri all'incontro.
La Dealer non voleva ammettere la sconfitta, non voleva ammettere di aver sbagliato giudizio e di aver perso una scommessa... ma peggio ancora, aveva perso una compagna. La cosa faceva male. Molto male.

Swan alzò la testa, incrociando lo sguardo di Cotton e limitandosi ad annuire.
«Tutta d'un pezzo dici...»

Cotton si accorse della mancanza di Glitter e della forma malmessa degli altri.

Swna si sfilò lo zaino, estrasse la testa della biomacchina e la lanciò ai piedi di Cotton.
«Trattati bene, eh... quel figlio di puttana con la lingua di serpente ci ha spedito alla forca!
"L'attrezzatura di un Tetro, per un incontro con te." Questo era il suo accordo... non ho trovato i cazzo di Tetri ma un esercito di Biomacchine ad aspettarci!!» disse, con rabbia.
«Forse dovrei dire che è una fortuna ci abbia rimesso la pelle solo Glit... uhn?» continuò, fissando Cotton negli occhi. «Fa' solo che becchi quel figlio di puttana di Snake... e quella testa, gliela ficco su per il culo quant'è vero il Ka'!»

Poi fece un passa avanti, avvicinandosi a Cotton. «Non ne sapevi niente? E' così?»

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Cosa aveva combinato... egoisticamente, aveva trascinato tutti all'inferno.

Nel momento in cui la bio macchina la inchiodò a terra, con il suo peso, tranciandole quasi il braccio di netto, Swan ebbe un attimo, un momento per mettere a fuoco - realmente - quello che stava succedendo intorno.
Zyp, ferito con una gamba ridotta ad un colabrodo.
Crank, ridotto ad una sagoma di sangue; talmente ferito che neanche il suo Sangue Alfa riusciva a ricostruirlo in tempo.
Glitter... morta.
In lontanza udì poi la voce di Jass, come a rallentatore si voltò per scorgerlo alla testa della 5Hundred, incitandoli ad andarsene.

Cosa aspetti, Swan? Alzati! Portali via!
La Dealer rotolò su un fianco, afferrò il Cigno Nero e lo ficcò dritto tra le costole di metallo della macchina: «Bam, Figlio di puttana!»

«VIA! TUTTI ALLA 5HUNDRED!»
«JASS, COPRICI. OY, DISTRAILI E SEGUIMI!»

Fanculo l'accordo, quel figlio di puttana serpentino gli aveva mandati a morire e lei, STUPIDAMENTE, si era lasciata coinvolgere e aveva accettato senza riflettere troppo. STUPIDA, STUPIDA SWAN!

Con un colpo staccò di netto la testa, con il nucleo attaccato, della Biomacchina e se lo mise nello zaino. Quella sarebbe stata la prova del "tradimento" di quel figlio di merda con la lingua di serpente.
Poi corse in soccorso di Crank e Zyp, e successivamente verso la 5Hundred.
L'unico obiettivo era andarsene via prima che arrivassero le altre macchine mortali!

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Stavano ancora camminando, in silenzio, quando Swan avvertì, per la prima volta dopo anni, un fastidiosio pizzicore percorrerle l'intera sagoma delal cicatrice che portava sul volto.
Quasi non si ricordava più di averla, tanto era il tempo che non lo aveva avvertita.
Istintivamente si portò la mano sulla cicatrice, percorrendone i rilievi con la punta dell'indice e del medio.
Oy si soffermò, dapprimo, guardando Swan. «Oy!» disse, richiamandola.
«OY!» disse ancora, questa volta con colori allarmati nel tono.

Un attimo dopo un lamento e poi... loro. Le Biomacchine.
«Cazzo...»

«Al riparo, presto!»

SPOILER (clicca per visualizzare)

Alldvar non ricordo se il fulcro è nella testa o nel petto... do per scontato di saperlo, avendole già affrontate! Ma x non dire "cagate" scrivo Testa/Petto, poi prendi tu quella valida!

«Sparate al punto debole*, hanno un fulcro nella testa/petto!» gridò, prendendo copertura immediata, seguita da Oy.
Poi, senza perdere ulteriore tempo, mirò al Fulcro e fece fuoco con il Cigno Nero.

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«Il Ka' ha abbandonato questo posto da un po'...» disse Swan, quando finalmente fermarono la loro corsa.
La Dealer scese giù dalla 5Hundred e diede istruzioni a Zyp di parcheggiarla al sicuro, al riparo, dentro uno dei tanti buchi scavati dalle bombe tra palazzo e palazzo. La coprirono alla belle e meglio e si affrettarono a prendere tutta la roba di sopra.

«Qualcuno prenda la Grand Manroy dalla 5Hundred; odio ammetterlo ma ho paura che ci servirà tutta la potenza di fuoco di cui disponiamo!» ordinò rivolta al gruppo.
«Glit, prima di partire prenditi il tuo tempo per fare delle granate ad hoc.»
«Zyp, Jass, caricatori di scorta pronti all'estrazione, mi raccomando. E Jass resta nelle retrovie, se qualcuno di noi dovesse... rimanere ferito, avremo bisogno del tuo intervento tempestivo. Chiaro?» concluse, rivolgendosi ai due.
A suo fratello non disse nulla, quello era sempre pronto a fronteggiare la morte.

«Ora, so che è una situazione di merda con la M maiuscola, ma io non vengo mai meno ad un accordo. MAI. Ne va della mia reputazione. Quindi, mettetevi in testa che farò quello che mi è (im)possibile per arrivare in fondo... e vediamo. Che il Ka' ci assista!»
«Fiancheggiamo gli edifici alti e stiamo lontani da papabili punti di cecchinaggio!»

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«Si! Si! OK!» gridò, quasi esasperata in direzione del mutante.

«Tu pensa a rimetterci in sesto... tutti! E noi ti portiamo il cazzo di Tetro... qualunque cosa sia...» aggiunse puntando l'indice sempre contro di lui. «Ma fa una cazzata o prova a fregarmi e giuro che il Tetro te lo ficco su per il culo, tutto intero! INTESI?»

«Bene. »disse poi rivolta al gruppo «la cosa ha preso una piega diversa, lo so. E' giusto una deviazione di percorso, l'obiettivo resta sempre il solito. Chiaro?»

Bene un cazzo, penso poi, non aveva idea, o non ricordava, di cosa fosse un Tetro ma il nome non prometteva niente di buono.
«Il Ka' ci assiste, abbiate fiducia nella prossima mano.»

Fece per avviarsi a riprendere le sue cose e prepeparsi a seguire lingua-di-serpente e aggiunse: «E vedi di farci parlare anche con Cotton!»

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C'era mancato poco. Davvero poco questa volta.
Dopo attimi che parevano secoli, Jass riuscì a stabilizzare Crank e Zyp.

Sentire Crank bestemmiare in tutte le lingue del Nuovo Continente le diede nuova speranza.

«Adesso andiamo a cercare qualcosa Bror! Però adesso calmati...»
Si voltò poi verso Jass e gli altri: «Prendete le nostre cose, ci muoviamo.»

«E tu...» indicò il mutante dalla lingua d'aspide «Abbiamo un accordo. Un passo falso e finisci a fare da tracolla al mio fucile!»
Era chiaro, ora più che mai, che non avrebbero potuto continuare a muovere guerra a tutti senza un minimo di "affiliazioni".

Poi repentinamente afferrò la sua Wild Dog, sfilandola dalla sua fodera in un lampo e puntandola sugli sciacalli che zitti-zitti si erano fatti vicini alla 5Hundred e sparò un paio di colpi.
«Levatevi dalle palle... ORA! O GIURO SUL KA' CHE VI UCCIDO TUTTI!»

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Mai, come in quel momento, Swan si era sentita sommersa dal panico.
Sorreggndo la testa del bror, morente,lo fissò negli occhi vacui,spenti. Lontani.

Non puoi abbandonarmi, bror!
Non puoi...

Ti prego, Jass! Muoviti! Fa' in fretta! Cazzo!


La Dealer non poteva fare altro se non aspettare e sperare.

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Merda! Merda! «Merda!»
Era il sunto perfetto per quella situazione.
Lanciò uno sguardo a quell'escremento stantio di un mutante come a volersi assicurare delle sue parole mentre, fuori, la 5hundred inchiodò brutalmente prima di riversare a terra Zyp e Crank.

Quel mostriciattolo sibilante, figlio di una cagna, aveva ragione: non ce l'avrebbero mai fatta senza qualche stretta di mano.
«Tu resta lì!» disse a denti stretti al mercenario prima di lanciarsi a capofitto fuori, in direzione del fratello.

«NO! Bror!!» gridò, lanciandosi letteralmente a terra, con l'intenzione di sorreggerlo.
«Cosa cazzo hanno? Che vi hanno fatto! CHI!?»
Si voltò verso Jesse, lanciandogli il suo zaino: «Fa' qualcosa! ORA!»