[RAG Flashback] La storia del Titano

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    Verge "Il Titano" Jotunn

    Link Scheda | Età: 30 | Maestria: Selvaggio | Dono: Robustezza Mutante | Razza: Golia | PF 57/57 | Strategia: 38


    La schiavitù della razza golia non è nulla di sconosciuto, ma per Verge tutto ha inizio...beh, alla sua nascita.
    Una parte del suo clan era riuscita a sfuggire alla schiavitù, mentre l'altra era rimasta nelle mani di terribili figli di puttana e alcuni mercanti, come quello che aveva preso possesso della sua famiglia e di un'altra decina dei loro fratelli. Sua madre, Brinne, con il sudore e il sangue, riuscì anche in quelle condizioni a dare vita a Verge, il primo della famiglia ad essere nato mancino. Tony Boomer, detto Tony Fanghiglia, il figlio di puttana che teneva la sua famiglia contro la sua volontà, consentì di farlo nascere solo perché un "braccio" in più voleva dire meno razziatori tra i piedi. Vardal, suo padre, diede la maggior parte delle sue razioni alla moglie per darle le forze necessarie a crescere il giovane figlio, ma non si aspettava di doverlo fare una seconda volta 5 anni dopo con Baldur, nuovo arrivato nella famiglia del Titano che, per fortuna, capitò in un momento particolarmente buono per il mercante, abbastanza da, beh, riuscire a nascere. A 10 anni inizia la storia.
    ____________________________________________________________________________

    Quant'è che camminiamo?
    Il giovanissimo Verge stava camminando sotto al sole cocente, accompagnato dai suoi fratelli del clan e dai suoi genitori, mentre le guardie di Tony stavano belli freschi all'interno della carovana, dopotutto, loro usavano armi da fuoco, mentre i golia erano la prima linea di difesa, quella sacrificabile. Ogni tanto si sentivano delle risate da la dentro, come se stessero facendo i cazzi loro piuttosto che fare quello per cui erano pagati, ma sentire la risata del mercante tra quelle delle guardie levò ogni dubbio dalla sua giovane mente.
    Mamma, papà, perché quegli uomini possono fare quello che vogliono? È per il braccio e i nostri occhi?
    Era la prima volta che il ragazzino si attentava a fare quella domanda, ma suo padre gli rispose con la calma di uno che ormai era abituato a spiegarlo.
    Ti sbagli, quelli la dentro non sono uomini.
    Brinne era occupata con Baldur mentre lui spiegava, ma anche lei sorrise con il resto dei loro fratelli, perché tutti sapevano cosa voleva dire.
    Chi ha bisogno di sentirsi superiore a qualcuno non è uomo, non è donna e non è neanche animale, ma solo melma.
    Verge, dall'alto della sua infantile ignoranza, si mise un attimo a pensare.
    È per questo che lo chiamano Tony Fanghiglia?
    Nessuno riuscì a trattenere le risate dopo aver sentito le parole di Verge, così semplici e candide, eppure così perfettamente accurate! Il miracolo dell'innocenza dei bambini, no? Peccato che le loro risate attirarono velocemente l'attenzione, appunto, di Tony, il quale attivò prima i collari elettrici e poi, solo dopo averli "scossi" un po', si sporse dalla parte posteriore della carovana.
    Beh?! Checcazzo ridete, schiavi?!
    Il dolore della scarica che percorse i loro corpi frenò immediatamente qualsiasi voglia di ridere.
    Meno puttanate e datevi una mossa, che stavamo giusto pensando di aumentare il passo!
    Detto questo, rientrò e fece accelerare il passo a tutti.
    Il povero Verge, già costretto ad indossare un collare come tutti gli altri, iniziò a piangere sottovoce per paura di far arrabbiare il loro padrone.
    Il buon umore che aveva alimentato il piccolo golia era ora la causa del dolore di molti e delle sue stesse lacrime, se non potevano neanche ridere, che futuro li aspettava? Cosa ne sarebbe stato di loro?
    Hey! Calmati, va tutto bene, ok? È tutto finito.
    Suo padre lo prese in braccio nel tentativo di confortarlo.
    Quando torniamo a casa? Voglio tornare a casa.
    Vardal abbassò lo sguardo, consapevole del fatto che la libertà era quasi impossibile da ottenere in quella situazione.
    Vedrai, un giorno tu e tuo fratello vivrete liberi, credi al tuo vecchio!
    Gli sorrise di colpo, nella speranza di rendere più credibili le sue parole, e Verge, fortunatamente, si calmò.
    Va bene, ma tu e la mamma e tutti gli altri dovrete venire con noi!
    Suo padre lo abbracciò forte e gli sussurrò.
    Contaci, figliolo, contaci.

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    Erano passati 5 lunghi anni da quel giorno, Verge era diventato così grosso da eguagliare, se non superare, la stazza del più grosso degli uomini di Tony, mentre suo fratello Baldur, seppur ancora piccolo, mostrava una resistenza fisica che superava di gran lunga quella del fratello maggiore a quell'età. La famigliola si stava mantenendo bene, nonostante l'età dei genitori non avesse intenzione di diminuire.
    Argh!
    Vardal cadde in ginocchio, stavano marciando da troppo tempo, e lui non era più forte come una volta.
    Papà!
    Verge si avvicinò per aiutarlo ad alzarsi, ma lui rifiutò.
    È ancora lontano il giorno in cui avrò bisogno del mio giovane figlio per camminare! Haha!
    Si tirò su a fatica, ma continuò a camminare testardamente, sotto lo sguardo preoccupato del figlio maggiore.
    Fratello, che ha papà?
    Il piccolo Baldur gli si avvicinò, anche lui preoccupato per il padre, ma Verge non poteva spiegargli che era indebolito dagli stenti dovuti ai sacrifici che lui e la madre avevano fatto per mantenerli sani e al pieno delle forze, dunque cercò di caramellare la cosa.
    È solo l'età che avanza, tranquillo, l'ho visto scivolare ed è troppo testardo per ammetterlo.
    Il fratellino guardò il padre mentre si allontanava, ma credette alle parole del fratello, dunque continuò a camminare al suo fianco.
    Dopo una mezz'oretta, si fermarono per fare una pausa, e i due fratelli raggiunsero i genitori in un posto all'ombra sotto un rialzamento roccioso.
    Ragazzi, siete stanchi?
    Brinne li salutò.
    Tutto bene, mamma, non siamo stati troppo male oggi, anche se il sole batte.
    Si sedettero al fianco dei genitori, Verge più vicino al padre per assicurarsi che stesse bene.
    Eh, il caldo si fa sentire per tutti, figliolo, giovani o vecchi.
    Lui non era troppo vecchio, ma per colpa degli stenti della schiavitù uniti alla costante donazione delle loro razioni a Verge e Baldur, sembrava più vecchio di quasi vent'anni. Brinne prese Baldur per andare ad aiutare dei loro fratelli a dividere le razioni, lasciando Verge e il padre da soli.
    Papà, io-
    Vardal lo fermò subito, senza neanche guardarlo, parlandogli sopra.
    So cosa vuoi dire, ma non voglio sentirlo.
    Lo guardò negli occhi, serio.
    Quello che stiamo facendo lo facciamo per voi, almeno per permettervi di andare avanti...nessun genitore vuole sopravvivere ai propri figli.
    Verge abbassò lo sguardo.
    Mi avevi detto che ce la saremmo cavata tutti insieme, non comportarti come se avessi già deciso di morire.
    Verge, cerca di capire, siamo schiavi da anni e a nessuno interessa la nostra situazione, solo noi possiamo salvarci e ne io ne tua madre ne abbiamo più la forza, il minimo che possiamo fare e permettere a te e a tuo fratello di sopravvivere abbastanza da intravedere la libertà.
    Non aveva argomentazioni per controbattere, ma non per questo intendeva accettare quella loro scelta.
    Vardal lo abbracciò, non voleva che soffrisse per questo, ma era impossibile impedirglielo.
    Ce la faremo tutti insieme, vedrai.
    Il padre lo strinse forte a se, voleva crederci, ma non ci riusciva.
    Ce la metteremo tutta.
    Tornarono la madre e il fratello con le razioni, ma non fecero in tempo a sedersi che il rumore di ruote e spari riempì l'aria.
    Predoni!
    Una delle guardie di Tony urlò per avvertire i Golia di prepararsi a combattere.
    Mamma, papà-
    Tu stai con tuo fratello, noi ci proteggeremo a vicenda, andate!
    Non fece in tempo a ribattere, vennero subito divisi dai proiettili dei predoni.
    Finirono quasi subito nella mischia, Baldur dietro Verge, mentre lui picchiava con tutta la forza che aveva in corpo per difendere il fratellino.
    Andrà tutto bene, Baldur!...Baldur?
    Spezzato l'osso del collo di un predone, si rese conto che il fratellino non era più alle sue spalle.
    No, no!
    Lo cercò, picchiando predoni e lanciando alcuni esplosivi che trovò su di loro, finché non trovò il fratello con le spalle contro un albero morto, mentre un bastardo lo stava minacciando con un coltello.
    Non ci vide più dalla rabbia! Lo caricò subito e gli spappolò la testa contro il suolo roccioso.
    Verge!
    Prese il suo fratellino e lo abbracciò, cercando di consolarlo, ma il peggio era ormai passato e il combattimento durò per ancora qualche minuto prima di spegnersi nel sangue dei caduti. Iniziarono a raccogliere quel che si poteva dai predoni, mentre dividevano i cadaveri dai feriti, finché i loro occhi non si posarono su una scena orribile.
    I loro genitori...morti, mano nella mano, ai piedi di Tony Fanghiglia.
    Baldur scoppiò in lacrime, era un bambino senza i genitori, ma Verge fisso quel figlio di puttana negli occhi e gli chiese spiegazioni.
    Che c'è? Mi stavano attaccando e loro mi hanno difeso, certo, ho sparato un po' a caso, ma poco importa, tanto erano deboli.
    Gli occhi di Verge si iniettarono di sangue a tal punto da diventare rossi come la sabbia dopo quel massacro, i suoi muscoli si tesero con tanta violenza da strappare alcuni degli stracci che aveva indosso e caricò quel bastardo con un ruggito di rabbia che fece pensare a tutti che stava per arrivare un altro attacco.
    Stupido mutante, a cuccia!
    Attivò il suo collare elettrico, ma Verge era così pieno di adrenalina e furia omicida da ignorare la scarica e sbattere Tony contro la carovana.
    IO TE LO GIURO, BRUTTO PEZZO DI SCHIFO! LO GIURO SULLA MIA CAZZO DI VITA!
    Urla di rabbia che coprivano gli avvertimenti delle guardie.
    IO SARO' LA TUA FINE! QUANDO TUTTO QUESTO AVRA' FINE, SARO' IO A UCCIDERTI, E FARO' IN MODO DI RENDERE IL PROCESSO ESTREMAMENTE LENTO!!
    Man mano che urlava, lo sbatteva e ri-sbatteva contro la portiera del furgone che di solito guidava una sua guardia, ammaccandola.
    Tony stava sudando freddo, il terrore era visibile nei suoi occhi, ma poi la rabbia di Verge cedette sotto il peso della scarica elettrica del collare che ormai aveva ustionato la pelle del suo collo in modo permanente. Cadde a terra, privo di sensi, ma Tony non era soddisfatto, estrasse la pistola e gliela puntò alla tempia con la mano ancora tremante, ma non sparò, non quando si rese conto che tutti i Golia si erano messi attorno a lui.
    Checcazzo volete?! Vi ammazzo tutti!
    Ma si intromise un Golia.
    E se anche lo facessi? Con che scorta girerai? Credi davvero che ci faremo uccidere senza portarci addietro te o molte delle tue guardie? Pensaci bene, perché nel momento in cui premerai quel grilletto, dovrai scoprire se le tue gambe possono correre più veloci delle nostre, piccolo uomo-melma.
    Era ancora furioso, sudato e con la bava alla bocca, ma non abbastanza da perdere di vista la ragione.
    Sparò tre colpi per aria e rientrò nel suo furgone, lasciando Verge e Baldur alle cure dei loro fratelli di clan.
    Quello fu un giorno nero.
    Furono costretti a partire poco dopo, ebbero giusto il tempo di mettere i corpi dei genitori in una buca nella sabbia, ma niente di decente.
    Mi dispiace, non vi ho potuti salvare, ma vi giuro che vivrò abbastanza da uccidere quel bastardo, ve lo prometto.
    Non lasciò mai la mano del fratellino, non lo avrebbe lasciato mai più da solo, non fino al giorno della loro liberazione.

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    Edited by CellO_o - 15/10/2018, 22:10
     
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    Il tempo passò rapidamente dopo la morte dei genitori dei due giovani Golia, Verge era ormai ventenne, mentre il fratellino aveva finalmente raggiunto e superato la stazza degli uomini di Tony, ormai erano grossi come due montagne, sembravano grossi anche tra i loro fratelli Golia, incredibilmente.
    Preparate l'accampamento per la notte! Muoversi!
    I maschi del clan prepararono un perimetro di guardia, mentre le donne iniziarono a raccogliere legna (Dove possibile) e foglie secche o simili per accendere dei falò e creare dei rudimentali giacigli per la notte.
    Baldur, aiutali con quel tronco morto, potrebbe esserci utile per il falò se non è umido di...boh, qualcosa.
    Indicò ciò di cui stava parlando con la sinistra.
    Io vado in perlustrazione, non ci metterò molto...guardati bene intorno, chiaro?
    Baldur lo guardò a malapena, da quando erano morti mamma e papà non era più lo stesso.
    Verge lo prese per le spalle e lo scosse leggermente.
    Fratello, noi non resteremo qui per sempre!
    Scandì bene le parole per fargliele entrare in testa.
    Noi ce ne andremo da qua! È stato l'ultimo desiderio dei nostri genitori, e che mi scoppino le palle qui e ora se non lo faremo avverare!
    Fece per ascoltare nella speranza di sentire se gli erano scoppiate davvero, ma quando non sentì nulla guardò Baldur dritto negli occhi con una faccia che diceva "Visto? Niente palle scoppiate". Il fratello sorrise e andò a fare ciò che Verge gli aveva chiesto con il cuore un po' più leggero, mentre il Titano tornò serio e andò a perlustrare la zona armato solo del suo cazzottone e di molta, MOLTISSIMA rabbia repressa.
    Girò per tutto il perimetro e anche un po' oltre nella speranza di trovare qualcuno o qualcosa su cui sfogarsi, ma quella sera era tranquilla, mentre lui non lo era. Tornò al campo con le mani tremanti, ma fu costretto a calmarsi quando vide il fratello, non poteva fargli capire quanto era ancora furioso.
    Verge, abbiamo preparato il campo, vieni a mangiare.
    Sorrise e gli fece un cenno con la mano per farlo andare avanti, in quel momento, il suo sguardo incontrò quello di Tony.
    Sottospecie di merda schifosa...porca puttana....cazzo....CAZZO!
    Prima che la sua mente andasse in completo blackout, raggiunse il fratello per mangiare e riposare.
    Nel momento in cui si poggiò a terra, tutti i presenti notarono la rabbia quasi liquida che usciva dai suoi pori...inoltre, era un Golia! Come la nascondi la rabbia quando sei un Golia!?
    Nessuno gli chiese niente, sapevano tutti cos'aveva e c'era davvero poco da fare a riguardo.
    Verge-
    Un Golia lo fermò prima che andasse avanti.
    Il Titano era sull'orlo del baratro, bastava giusto un filo di vento per farlo precipitare in una furia omicida, o meglio, suicida.
    Continuarono a mangiare in silenzio, la notte era ancora lunga.
    Dopo qualche ora di riposo, finalmente toccò a Verge e Baldur fare il turno di guardia, così iniziarono a girare tutto il perimetro per tenere d'occhio la zona, armati solo di un tizzone preso dal falò per farsi luce.
    Verge...Noi ce la faremo, ok!?
    Il Titano si voltò, colto completamente alla sprovvista dalle parole di Baldur.
    Mamma e papà erano già partiti con l'intenzione di morire per noi, io l'ho accettato molto tempo fa, e anche se quel bastardo li ha uccisi senza alcun rimorso io....io gli sono quasi grato.
    Per un attimo Verge venne colto da un picco d'ira, ma prima che potesse rispondere al fratello, Baldur spiegò cosa intendeva.
    Il modo in cui sono morti, non posso fare a meno di pensare che sia stato molto meno doloroso della morte per stenti che li stava aspettando dietro l'angolo.
    La smorfia di rabbia del Titano mutò presto in una di stupore e successivamente comprensione.
    Non...non ci avevo mai pensato...
    La sua rabbia non era sparita, era ancora li ad aspettare il momento giusto per esplodere, ma grazie alle parole di Baldur aveva recuperato la capacità di controllarla.
    Sai, a volte penso che tu stia crescendo troppo in fretta, fratellino.
    Gli poggiò la mano sinistra sulla spalla e sorrise, quasi spensierato.
    Il resto del turno di guardia proseguì tranquillamente e tornarono a dormire, finalmente tranquilli dopo anni di incubi...ma i sogni non sono fatti per durare.
    Vennero svegliati da rumori di spari e dal tonfo dei cadaveri intorno a loro. Le guardie di Tony stavano cadendo a terra una dopo l'altra come figurine di carta mosse dal vento.
    Che cosa sta succedendo, merda!?
    Verge si mise subito davanti a Baldur, solo a quel punto si rese conto che i Golia erano stati radunati in un solo punto, tutti sotto mira di diversi fucili.
    Merda, questi sono messi fin troppo bene per essere dei predoni!
    Nella confusione e paura generata da quell'assalto, i Golia sentirono presto le urla del loro schiavista.
    Lasciatemi subito, merde! Non sapete chi sono io! IO SONO TONY BOOMER!
    Venne lanciato a terra davanti ai Golia con un sonoro tonfo, ma si rialzò subito, notando che era tra i Golia e i suoi assalitori.
    Sappiamo chi sei, schifoso bastardo.
    Un uomo parlò, probabilmente il capo del gruppo.
    Un "buon samaritano" ci ha mandati qui per liberarsi di te, e la cosa non va proprio contro il nostro modo di fare...Vedi, di pezzi di merda come te ne è pieno il mondo! Uno in meno è solo un buon inizio.
    Tony stava tremando.
    ATTACCATE!
    Urlò, ma nessuno si mosse.
    Checcazzo state aspettando!? PROTEGGETEMI!
    Non aveva il suo telecomando, anzi, un ragazzino presente nel gruppo premette un pulsante e i collari si aprirono, liberando tutti i Golia.
    COSA MERDA FAI!? Sono dei barbari senza cervello! Vi uccideranno tutti!
    Il ragazzino sorrise.
    Ucciderci? Noi offriamo loro libertà e dovrebbero ucciderci? Pensaci bene, Tony, qui l'unico in pericolo sei tu.
    Sbiancò, iniziò a voltarsi, ma venne fermato da Verge.
    N-n-no, ti prego, p-p-pietà!
    Il titano iniziò a digrignare i denti, occhi iniettati di sangue, vene che pompavano sangue in tutto il corpo, addirittura lacrime di nervosismo iniziarono a rigargli il volto, ma non era solo, c'era anche il fratello che finalmente era pronto a rilasciare una rabbia troppo grande per quella che era la sua età.
    L'unica cosa che seguì fu il ruggito furioso di Verge che soffocò le urla stridule di Tony Fanghiglia, un nome che lo avrebbe calzato a pennello una volta terminata la sua punizione.
    Dieci minuti dopo, Verge e Baldur, ancora ricoperti di sangue, crollarono in ginocchio per un misto di stanchezza e sollievo...erano liberi e soddisfatti.
    Ce l'abbiamo fatta, mamma, papà!
    Il ragazzino si avvicinò a loro con un sorriso.
    Mi sono già presentato al resto del clan, sono Kaesar, e voi siete liberi.
    Il Titano guardò il ragazzino con occhi pieni di gioia e ringraziamento.
    Grazie, grazie davvero! Sono vent'anni che aspetto questo giorno, ma non mi aspettavo che sarebbero stati un ragazzino e un gruppo armato a darci la libertà.
    Kaesar si limitò a sorridere e a salutare i Golia, seguendo il suo gruppo verso chissà quale locazione, lasciando Verge e il resto del suo clan a decidere cosa fare della loro ritrovata libertà.
    Era un nuovo inizio per il Titano, ora doveva solo scegliere da dove partire.

    THE END

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    Mi ha preso! Bella storia, scritta bene e scorrevole. Si vede che c’è impegno e voglia di raccontarla. Inoltre, hai portato uno dei miei spunti preferiti in Nameless Land (La schiavitù) e questo ti dà qualche punto di favore! Verso la fine, ho iniziato ad odiare pure io Tony.

    Se posso permettermi di darti qualche critica costruttiva, cerca di dividere lo scritto in paragrafi senza muri di testo, renderai la lettura più piacevole. Certe volte, poi, ho avuto l’impressione che gli eventi si susseguissero un po’ troppo rapidamente. Ma questi son gusti!

    Hai margine di miglioramento, ma il risultato è (molto) più che positivo!
    13 PC a Verge!
     
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