L'arte non muore mai.

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"Gorilla?! Attenta a come parli! Anche se non conosci il mio nome certi nomignoli puoi evitarli scoppiata.."

Il Golia lasciò il carrello poco oltre l'entrata per poi camminare normalmente fino ad essere attorno al tavolo, il soffitto era basso, dava una senzazione di stretto...

Un quadro, opere a caso,
perché mi pare che questa qui millanta?

"Quindi se ti portiamo altri pezzi d'arte a quanto aumenta il compenso?"

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Uh, forse Scraper ha qualcosa da invidiare a questa baracca.

Vanessa, proprio un bel tipo. Sembrava una vecchia maestra di scuola elementare intenta ad insegnare l’educazione agli alunni peggiori del corso. Era abbastanza patetica, almeno di primo acchito.
Prese una sedia, la fece ruotare verso i suoi compagni e si sedette con il manganello in grembo. Continuò a scrutare la donna leggendone le espressioni. O almeno provandoci.

Pezzi di quella roba che chiamano arte sparsi ovunque. Non credo che li abbia recuperati da sola, altrimenti non avrebbe messo l’annuncio. Sarà abituata a trattare con i mercenari.

Illuminò una bionda.
Il fumo della sigaretta iniziò a spargersi per la stanza. Usciva dalle fessure fra i denti e si riversava sul tavolo. Impossibile non sentirne l’odore. Appoggiò le mani sulle cosce ed iniziò a parlare.

“Mmph, ci serve sapere come diavolo è fatto il quadro, no?”

Prese una grande boccata di fumo al sapore di asfalto, poi continuò.

“L’annuncio parlava di mutanti. Quanti?”

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La mano si avvicinò al mento, accarezzandolo, pensando..

Forse ci conviene di più stenderla e prendere quello di cui abbiamo bisogno..

Si guardò attorno, per vedere cosa lo sguardo gli portava agli occhi,nel mentre il braccio sinistro tamburellava le dita sull'armatura alle gambe, guardo cosa potesse usare come "arma", o se valesse la pensa usare la siringa che si portava dietro.

"le trappole non ci sono mai prima, le mettono dopo, umph... Non esci spesso di qui vero? Mi chiedo come fai a sopravvivere in questo posto, senza coltivazioni o acqua."

Cammina avvicinandosi alla donna, nel mentre le mani giocavano suonando l'armatura sugli avambracci.

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Quando la ragazza iniziò a parlare dei Rog-cosi, Jack stava già pensando a come spendere i Boinn. Non sembrava nulla di troppo complicato. Non era certo la prima volta che si trovava ad affrontare un gruppo di mutanti dispersi in qualche rovina del cazzo.
Ma poi venne la parte peggiore.

Ammasso di carne ed ossa? Gigantesco?

Il genere di evento capace di rovinarti la giornata.
Guardò il manganello steso sulle ginocchia. Non poteva bastare.

“Senti, Vanessa. Il lavoro sta diventando più complicato del previsto ed in effetti mi sembra sempre di più una presa per il culo.”

Si alzò dalla sedia scaraventandola al suolo. Manganello alla mano.

“E non mi piace quando la gente mi prende per il culo. Divento cattivo. O alzi il prezzo base, o la metà li prendiamo come anticipo per pagarci le scorte. Non esiste la terza opzione. Non dopo l’imprevisto con l’altra squadra, come l’hai chiamato tu.”

Si avvicinò alla datrice di lavoro con aria minacciosa, come se volesse assestarle un colpo dritto sul muso.

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Alla parola ‘anticipo’, i nervi di Jack si distesero.
La tizia non sembrava intimorita dal suo tono, cosa che lo lasciò piuttosto infastidito.
Forse stava perdendo la stoffa. Dopotutto l’età non era certo dalla sua parte e paradossalmente la sua esperienza lo rendeva incapace di agire efficacemente in determinati contesti.
I processi mentali sviluppati all’Angolo non sarebbero mai svaniti. Tutto stava nel saper applicare quei dogmi ad un nuovo tipo di vita. Quella del soldato di ventura.

“Bene Vanessa, allora ci darai una parte dei Boinn subito. Poi sarò pronto a fare tutto quello che chiedi. Uno scambio equo, no?”

Di solito, quando ad Angolo si nominava la parola ‘equo’, qualcuno sparava in faccia a qualcun altro. E lui doveva intervenire pacificando la situazione.
Sempre se credete che la pacificazione arrivi con numerose mazzate sui denti.
Quel termine dava fastidio alla maggior parte dei mercanti.

Il motivo non è tanto difficile da capire. Esistono davvero scambi bilanciati in questo Nuovo Mondo? No. Probabilmente nemmeno in quello vecchio.

In sostanza, dovevi sempre trovarti nella posizione di vantaggio. Se qualcuno voleva farti credere che lo scambio era equo, ti stava piantando un coltello nella schiena.

Osservò i colleghi in attesa delle loro mosse.
Si riteneva soddisfatto, ma non riusciva a dire lo stesso dei suoi compagni, incrociando i loro volti.

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Lo sguardo cadde prima su Vanessa che era visibilmente agitata dal tutto, poi sugli altri tre che, beh, a quanto pare avevano avuto la sua stessa idea, anche se il concetto di discrezione non gli apparteneva...

Così non va bene, non va affatto bene...

Così i passi continuarono per andare dietro vanessa, che era seduta sul divano, mentre il Golia invece stava con la testa china per il poco spazio offerto dall'altezza della casetta di lamiera.
Una volta dietro di lei appoggiato ad una parete disse una sola frase " Anticipo di 250 dovrebbe andare, metà ora e metà dopo il lavoro, dovrebbe andare no?"

Così attese la risposta, per poi stare zitto, ma comunque l'esito sarebbe stato che, dopo le eventuali chiacchiere in più, Brumon avrebbe con un azione il più rapida possibile iniettato la siringa in Vanessa, con tutta l'attenzione e la cura possibile, per poi metterle una mano sulla bocca ed una sul collo, da dietro, finché non fosse stata dormiente, mentre un " Buonanotte anche a te" avrebbe risuonato con la sua voce grava.