Nel mirino dello strozzino

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Un'altra alba, un luogo diverso. Nonostante cerchi di allontanarmi dal mio passato recente, nulla sembra cambiare. Ormai ho perso il conto delle notti nelle quali il viso di George con un coltello nell'occhio compare nei miei segni e mi guarda, mi guarda da quell'unico occhio sano con un espressione accusatoria. Sì, probabilmente è colpa mia, probabilmente se avessi agito in maniera diversa lui sarebbe ancora vivo. Quel villaggio ha pagato il prezzo delle sua apatia, io pago il prezzo dell'aver preso una decisione. All'inizio ho sperato che il Toxic potesse affogare il ricordo in un abisso di alcol e di oblio, e i primi tempi sembrava funzionare. I ricordi però, ed in particolare i fottuti incubi, sanno nuotare molto bene e così quel viso si è riaffacciato nella mia coscienza come un cadavere gettato in un lago. Per quanta zavorra puoi mettere nel sacco, prima o poi tornerà a galla. Forse il duro lavoro avrebbe potuto redimermi, settimane passate nel buio della sala motori della Onda Nera a spalare carbotone dentro le sue fauci infuocate speravo potesse annebbiare con i suoi maleodoranti fumi i miei ricordi, la stanchezza delle mie membra potevano farmi cadere in un sonno profondo e senza sogni ma, in vista della della costa del Continente Ovest, il mio fardello era ancora accanto a me.
E ora mi trovo a calpestare questa nuova terra seguendo le indicazioni per raggiungere uno dei tanti disperati che chiedono aiuto. Forse è questo il modo per dimenticare. Forse è questo il mio unico destino, come d'altronde era quello di mia madre.
Il fiume dei miei pensieri finalmente viene interrotto da un cambiamento del paesaggio. Di fronte ad una roccia molto simile a quella descritta nelle indicazioni un uomo ed una donna sembrano in cerca di qualcosa. Sarò nel posto giusto? La risposta arriva velocemente quando la ragazza estrae dal terreno un foglio di carta e una voce arriva dalle nostre spalle


"Più probabile che si tratti del motivo per cui noi 4 ci troviamo in questo luogo sperduto"

Guardando quelli che ormai sembra evidente siano i miei nuovi compagni e rispondendo con la mano al cenno di saluto dell'ultimo arrivato, attendo che la donna condivida le informazioni scritte nel foglio.

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Il messaggio che ho trovato alla stazione dello Steel Horse mi ha portato qui. E qui c'è solo una roccia. Ma non dovevo andare in un villaggio? tiro fuori il bando e lo rileggo ah no. Dovrei trovare qui un altro indizio per raggiungere finalmente quel pover'uomo.
Quindi riprendo a cercare, naso all'ingiù fino a che
《A quanto pare no, eheheh. Solo che non riesco a trovare l'indizio che ci dovrebbe portare dal nostro uomo...》frustrata batto il piede a terra. Lo stivale affonda in fretta nel terreno, molto più morbido rispetto a quello secco circostante. A riguardarlo una seconda volta mi accorgo che sembra anche smosso, la terra un po umida. Allora scavo inginocchiata e trovo avvolto in un cencio polveroso un foglio di carta appallottolato 《Penso di aver trovato ciò che cerchiamo》 mi rialzo, spazzolo con mani le ginocchia sporche di terra e un sorriso soddisfatto sboccia sulle mie labbra.
《Su, su, bimbi, non bisticciate, adesso scopriremo di cosa si tratta. Ah, e comunque piacere, chiamatemi Mary. Voi chi siete?》 dico con un sorriso amichevole mentre apre e stende il foglio. Dopo le (eventuali) presentazioni leggo con un'espressione via via più corrucciata il testo.

《Pensavo fosse una situazione brutta, ma non COSÌ brutta... un villaggio intero nel pugno di avidi strozzini. Su, muoviamoci, prima arriviamo là prima potranno sentirsi al sicuro!》 mi metto in marcia prima di ascoltare le risposte degli altri, per poi accorgermi di star andando nella direzione sbagliata...

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"Bene Mary. Io mi chiamo Jurgen, piacere di conoscere te e gli altri. Il nuovo messaggio è piuttosto chiaro, questo Todd e la sua gente sono nella merda e hanno bisogno di una mano per uscirne, vediamo cosa possiamo fare" In realtà nella mia mente è abbastanza chiaro ciò che si dovrà fare. "Soldi, minacce, incubo. Di certo questi strozzini non lasceranno perdere in cambio di una pacca sulla spalla. Sempre che ci arriviamo in questo insediamento visto che il primo passo di colei che ha le indicazioni per arrivarci è nella direzione sbagliata"

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Finalmente arrivati! Dopo qualche ora di cammino e qualche correzione di percorso, ci troviamo nei pressi di un insediamento. Dopo intere settimane trascorse praticamente da solo, marciare e fare due chiacchiere con altre persone è davvero rinfrancante, sopratutto l'entusiasmo che sembra essere genuino da parte di tutti nell'andare a portare aiuto a chi si trova in difficoltà. Le case che pian piano ci vengono incontro sono poche e fragili e l'aspetto che hanno da una sensazione generale di pura miseria "Cosa avranno da guadagnarci degli strozzini in un posto così?" La domanda mi sorge spontanea dato che il luogo non sembra sprizzare boin da ogni angolo. "Che abbiano una qualche ricchezza nascosta? Magari miniere o altro?" Non c'è però il tempo di pensarci su dato che sembra esserci del trambusto. A parte un gruppo sparuto di persone un pò in disparte, altre si stanno dirigendo tutte nello stesso luogo e anche da qui è udibile il loro vociferare
"Bene ragazzi, siamo appena arrivati ma non credo che avremo tempo di prendere un pò di fiato. Vedete la in fondo dove si sta riunendo tutta quella gente? Andiamo a dare un occhiata"
Imbraccio il fucile sia per muovermi più agilmente, sia per averlo già a portata di mano e allungo il passo.

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Mappa alla mano ci incamminiamo verso la cittadina. Anche se più che una cittadina sembra un castello di carte, che trema ogni volta che l'enorme mostro di metallo fumante passa di lì, anche se mi pare sia molto lontano. Appena arrivati al villaggio noto una cosa: non c'è quasi nessuno, e i pochi che vedevamo sgusciavano via come topi verso un gruppo di persone dai cui proviene un gran vociare. Subito Jurgen estrae il suo fucile ed pronto a dirigersi a testa bassa verso il gruppo di persone Idiota... 《Hey Jurgen... non creeedi che dovremmo capire che sta succedendo priiima di arrivare là e dire "non temete, siamo qui per salvarvi!". Non credi potrebbe esserci qualcuno in grado di fare del male ai pooveri abitanti di questo villaggiucolo? Qualcuno dalla parte》 pausa, poi a voce più bassa 《degli strozzini?》 la sua voce era diversa da quella calda e solare di prima. Era più fredda, la sua lingua affilata, e quasi canzonatoria nei confronti dell'impavido Segugio, lasciando trasparire una mente più furba.

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Mi giro posando il mio sguardo su ognuno dei miei compagni, il loro fare attendista è come una scintilla buttata nel fascio di foglie secche che è il mio animo. Se è vero che quel trambusto è causato dai problemi che dobbiamo risolvere, non c'è tempo da perdere, quelle persone hanno bisogno di aiuto. "No, calmati!! L'ultima volta che hai agito di impulso sai bene cosa è successo". Dopo qualche secondo e un paio di profondi respiri rimetto il fucile in spalla "Forse avete ragione, agiamo con cautela. Ma pregate che a causa del nostro attendismo non succeda qualcosa di grave a quella povera gente!!"
Seguiamo l'idea di Spike e avviciniamoci da punti diversi"

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Ciò che sento non mi rende felice... proprio per niente: sembra vogliano impiccare Benerick. 《Oh-oooh! Problemi in arrivo!》 la sua faccia sgrana gli occhi e apre la bocca in modo caricaturale, quasi come se non prendesse sul serio la cosa (che invece considerava notevolmente) 《Sembra che qualcuno stia per essere processato. E sembra che quel qualcuno sia proprio il nostro caro -e forse- amico Benerick. Io direi che Jurgen e magari il gentilissimo Spike si infilano nella folla così da fare magari da diversivo e guadagnare tempo nel caso le cose stessero andando non proprio come vorremmo, mentre io e il piccolo Boran aggiriamo il patibolo così da sfruttare sia la sorpresa che la furtività. Oppure io da sola aggiro e Borinucchio mi copre le spalle con il suo bello e silenzioso arco. Che ne dite》 il suo discorso la infervorava sempre di più accendendole un fiamma negli occhi e nel cuore. Si sentiva bene, libera.